Editoriali / Circondario
Mercoledì 18 Giugno 2014
Merate, la banda albanese dei furti
In Appello le pene si alleggeriscono
Non proprio dimezzate ma sensibilmente ridotte. Erano accusati di aver messo a segno una lunga scia di colpi di negozi e abitazioni
Non proprio dimezzate ma si sono sensibilmente ridotte le condanne rimediate in primo grado dagli albanesi arrestati nel gennaio dello scorso anno dai carabinieri della Compagnia di Merate a seguito di una raffica di furti.
A ottobre 2013 il gup del tribunale di Lecco Massimo Mercaldo aveva inflitto agli accusati, nel corso del processo con il rito abbreviato, poco meno di 19 anni complessivi di reclusione.
Le richieste del pg
Ieri pomeriggio, nel corso dell’udienza in Corte d’Appello di Milano, i giudici hanno avuto la mano più leggera, accogliendo le richieste avanzate la scorsa settimana dal procuratore generale.
Per il trentaquattrenne Argian Markai, ad esempio, condannato a Lecco a un anno e quattro mesi di reclusione e la cui posizione è sempre stata definita “marginale”, la pena (che peraltro era già stata sospesa in primo grado, tanto che era l’unico degli imputati a piede libero) si è ridotta a otto mesi di reclusione.
Per Alfred Duraku, 35 anni, che in primo grado aveva rimediato una condanna a quattro anni, dieci mesi e venti giorni di carcere, e Besnik Spahiu, 27 anni, a cui era stata irrogata una pena di quattro anni, tre mesi e 10 giorni di reclusione, la pena è scesa a tre anni.
Da sei a quattro anni
Quattro anni e due mesi infine per Samir Krasniqi, 35 anni, ritenuto il capo della banda: in primo grado era stato condannato a sei anni, sette mesi e 24 giorni.
Per l’accusa, la banda si sarebbe macchiata di almeno furti aggravati in abitazioni private e colpi messi a segno ai danni di esercizi commerciali. Giusto per fare un esempio, in quattro avevano ammesso le proprie responsabilità in merito ai tre “assalti” subiti dal bar “Lo Zingaro” di Sartirana.
Nel corso della conferenza stampa al comando provinciale di Lecco, il tenente colonnello Alessandro Giuliani, comandante del reparto operativo, e il luogotenente Germano Montanari, comandante del Norm di Merate, avevano definito il gruppo una vera e propria associazione a delinquere specializzata in furti aggravati ai danni di esercizi commerciali nelle province di Lecco, Bergamo e Monza Brianza.
Nel lungo elenco delle razzie raid in locali di Merate, Garlate, Carvico (Bg), Cavenago Brianza (MB), Olgiate Molgora, Montevecchia, Cassago Brianza, Carenno, Renate, Lomagna, Calco, Merate.
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