Editoriali / Lecco città
Martedì 25 Febbraio 2014
Leghista, civatiana, cuperliano
Nessun fan di Renzi in Parlamento
I deputati lecchesi del Pd hanno votato la fiducia per dovere. Il senatore leghista Paolo Arrigoni paragona la performance di Renzi a Palazzo Madama a una scena in stile “Marchese Del Grillo”: «Come diceva il marchese ai poveracci della taverna, così Renzi ai senatori in un Senato da rottamare: “Perché io so’ io, e voi non siete un c...»
LECCO
Un cuperliano, una civatiana e un leghista: la pattuglia lecchese al Parlamento non è esattamente composta da fans del nuovo premier.
Spara a zero, ma è scontato, il senatore Paolo Arrigoni che paragona la performance di Renzi a Palazzo Madama a una scena in stile “Marchese Del Grillo”: «Come diceva il marchese ai poveracci della taverna, così Renzi ai senatori in un Senato da rottamare: “Perché io so’ io, e voi non siete un c...», commenta il calolziese in linea con Calderoli che in aula lunedì aveva fatto eloquenti scongiuri.
«Un discorso studiato, ponderato e populista più per i cittadini collegati da casa in diretta tv, bersagli elettorali da colpire “alla pancia”, che non per i parlamentari presenti in un Senato umiliato», secondo Arrigoni che sottolinea «le frasi ad effetto» del presidente del consiglio, «da esperto comunicatore», ma povero di contenuti concreti: «Le proposte - sbloccare il totale dei debiti delle pubbliche amministrazioni verso le imprese, costituire un fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, ridurre a doppia cifra il cuneo fiscale, “sono belle e condivisibili. Peccato che non siano credibili: Renzi si è infatti “dimenticato” di dire dove e come trovare i soldi».
Cauta e sorvegliata nel suo commento a caldo dopo il discorso di Matteo Renzi alla Camera, la deputata Veronica Tentori del Pd che ha votato la fiducia come da linea del suo referente politico Pippo Civati, seppure con molte riserve. «Ha ribadito gli obiettivi molto ambiziosi, con uno stile inusuale e spregiudicato, ma che forse funziona».
Ma alla fine alla Tentori Renzi è piaciuto o sta solo cercando di farselo piacere? «Mantengo le preoccupazioni , ma è doverosa un’apertura di credito. Noi porteremo avanti le nostre idee i i nostri contributi per migliorare l’attività di governo perché i problemi dell’Italia devono avere la priorità su tutto». Ma alla domanda se è ottimista, la risposta della deputata barzaghese è un eloquente sforzo di volontà: «Dobbiamo esserlo per il Paese».
La dice lunga il commento in Facebook del suo collega, l’onorevole Gianmario Fragomeli, bersaniano e poi sostenitore di Cuperlo alle primarie di novembre: «Ho appena abbracciato Pierluigi Bersani che è appena tornato alla Camera per esprimere il voto di fiducia al governo Renzi! L’ho fatto anche per voi - posta Fragomeli a beneficio dei suoi amici - Impossibile trattenere l’emozione».
Insomma, questo l’evento importante. Il discorso del premier? Neanche un accenno. Fragomeli ha votato la fiducia. Per dovere.
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