Editoriali / Lecco città
Martedì 31 Dicembre 2013
Lecco,vivere qui
è sempre un piacere
Lo dice “Italia Oggi” che piazza Lecco all’11° posto per la qualità della vita. In testa ci sono Trento e Bolzano. Como e Bergamo seguono al 14° e 18°. Crisi? Sì, ma per affari e lavoro stiamo molto meglio che nel resto d’Italia
Vivere a Lecco continua ad essere un privilegio: ne sono convinti gli estensori dell’indagine sulla qualità della vita pubblicata ieri da Italia Oggi 7, che hanno studiato tutte le province del Belpaese per valutare dove valga la pena prendere la residenza.
Le province – non a caso a statuto speciale – che dominano la classifica, Trento e Bolzano (prima e seconda come lo scorso anno), sono inarrivabili, ma l’undicesima piazza conquistata dal nostro territorio rappresenta senza dubbio un ottimo risultato, come già avevano evidenziato le analoghe analisi realizzate nei mesi scorsi da altre testate nazionali.
Davanti a Lecco, dunque, oltre alle due prime della classe, troviamo solo Aosta, Cuneo, Belluno, Siena, Parma, Pordenone, Verona e Treviso, mentre Como insegue al 14° posto e Bergamo solo al 18°. Da questa fotografia, seppure sommaria, emerge un aspetto già visto: a primeggiare per qualità della vita sono soprattutto le province del nord, mentre il sud si attesta prevalentemente nella parte bassa della classifica.
Diversi, si diceva, gli ambiti analizzati con attenzione. Tra questi, quello in cui Lecco spicca in modo particolare è il settore denominato “Affari e lavoro”, che riguarda il tasso di occupazione (64,3%) e disoccupazione, il numero di imprese ogni 100mila abitanti (8.065, 105° posto) e di quelle cessate. Il sesto posto a livello nazionale stride decisamente con le cronache di ogni giorno, fatte di aziende in crisi, in liquidazione o fallite.
Anche a livello di sicurezza non ce la caviamo male. Secondo l’indagine, il nostro territorio è al 17° posto tra le province più sicure: settimi per i reati contro la persona, quinti per omicidi colposi e preterintenzionali e secondi per rati connessi al traffico di stupefacenti, ma solo 38° per violenze sessuali e 66° per furti d’auto. Pessimo, invece, lo “score” per quanto riguarda i furti in appartamento: centesimi su 110 aree analizzate (quasi 490 ogni 100mila abitanti).
C’è ancora molto da fare per quanto riguarda la dimensione “Ambiente”, che vede Lecco attestarsi in una mediocre 43° posizione.
A incidere negativamente in questo ambito sono in particolare i livelli di inquinamento (soprattutto il PM10, 66°), i consumi idrici pro capite (87°) e lo scarso numero di piste ciclabili (77°) e di isole pedonali (71°) a disposizione dei cittadini. Primo posto, invece, per la capacità di depurazione delle acque reflue.
Non spicchiamo nemmeno nell’ambito del “Disagio sociale”, con un 36° gradino dettato dal numero di incidenti sul lavoro ancora troppo elevato (25,78 ogni 1.000 occupati), dalla quantità di reati a sfondo sessuale contro minori e soprattutto dai morti per tumore ogni 1.000 defunti (addirittura 350, 107° posto).
Da rilevare, infine, un dato che ricorre per l’ennesima volta e che rileva come i lecchesi non sappiano divertirsi: la dimensione “Tempo libero”, infatti, ci vede relegati ad una non eclatante 77° posizione, grazie ai pochi agriturismi (4,73 ogni 100mila abitanti), alle ancor meno librerie (3,55, sempre per 100mila abitanti) e in particolare alle sale cinematografiche: 0,3 ogni 100mila cittadini, penultimi a livello nazionale.
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