Editoriali / Lecco città
Venerdì 25 Ottobre 2013
Lecco, i vandali scatenati
Hanno decapitato il barcaiolo
E’ stato preso a sassate il complesso statuario dell’Addio Monti. Posta sulla rotonda al Bione, è l’unica scultura manzoniana in città
Decapitato. Il complesso statuario dell’Addio Monti (una barca con tanto di Renzo e Lucia, il pescatore e Agnese), posto sulla rotonda dei campi di calcio del Bione, è stato preso a sassate. Un incidente? Macchè.
Uno sciocco gioco, o un vandalico divertimento. Insomma pura stupidità. Nottetempo qualche perdigiorno ha preso dei sassi dalle pietraie vicine e si è divertito a colpire la testa del pescatore che, in questa composizione artistica, stava in mezzo. Non contento gli ha staccato le dita della mano sinistra e si è portato via un remo.
Prova dell’insano gesto sono le pietre lasciate all’interno della composizione artistica. I vandali hanno anche tentato di spostare la barca di ferro (pesa troppo, più di 420 chili) perché davanti alla prua si trovano i segni di chi ha puntato i piedi e tirato, senza riuscirvi.
A realizzare il tutto, a gennaio 2013, era stato lo “sponsor” della rotonda, ovvero l’artista Carlo Micheletti, della ditta Eredi Micheletti di Lecco (una carpenteria per il ferro battuto).
L’artista aveva donato alla città questa scultura su una rotonda, al Bione (zona spettacoli viaggianti), con i due protagonisti dei “Promessi Sposi”, ritratti nell’atto di lasciare le sponde amate per lo struggente “Addio Monti”. Tutta l’opera era costata sette mesi di lavoro e l’impiego della manodopera anche di altri due scultori: Alessandro Chelli (ha un laboratorio che lavora per la Rai, n.d.r.) e Agostino Ceriani di Cornaredo, dipendente del Micheletti.
Un’opera che nasce dalla vena artistica di questo imprenditore artista laureato all’Accademia delle Belle Arti a Milano. Un’opera che, pur essendo l’unica di questo tipo alle porte di Lecco , è stata sfregiata senza ritegno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA