Editoriali / Lecco città
Sabato 26 Ottobre 2013
Lecco, trenta morti all’anno
Ma il radon non colpisce le scuole
Tranquillizzano le rilevazioni del gas in corso sedici istituti superiori della provincia. Nel convegno organizzato dalla Provincia , dall’Arpa e dall’Asl resi noti i dati. Il nostro territorio è al quarto posto in Lombardia : Margno e Casargo con livelli altissimi, ma anche i paesi del lago non scherzano
La mappa del Radon in provincia di Lecco fa paura, ma non nelle scuole.
Sono tanti, cioè i comuni lecchesi per cui almeno il 10% delle unità immobiliari site al piano terra supera la soglia (200 di radioisotopo Becquerel per metro cubo), di attenzione. E due, Margno e Casargo in Valsassina, ha il 10% delle unità immobiliari site al piano terra che supera la soglia di 400 Bq/m3, ovvero la soglia oltre la quale si dovrebbe correre ai ripari.
Il monitoraggio
È questo l’esito del convegno sul radon tenutosi ieri in sala Ticozzi organizzato da Provincia, Asl e Arpa. Si parla di un gas capace di provocare 30 morti all’anno in provincia di Lecco per tumore polmonare. Unico dato realmente positivo, come detto, è che nelle scuole superiori lecchesi il radon non raggiunge soglie di attenzione.
Il convegno “Radon nemico invisibile ... ma presente in Provincia di Lecco” ha confermato che la provincia di Lecco è un’area a particolare rischio (quarta in Lombardia dopo Sondrio, Bergamo e Varese) con il 16,7% di misure superiori a 400 Bq/m3, fissata dalla Ue come soglia di azione. Fortunatamente i dati preliminari di monitoraggio delle sedici scuole superiori gestite dalla Provincia, nel primo quadrimestre hanno mostrato risultati tranquillizzanti, senza alcun valore superiore alle soglie di sicurezza, nemmeno a Casargo che pure l’Arpa identifica come zona geografica ad alto rischio.
Dati alti a nei Comuni del lago
L’indagine si completerà nell’aprile del 2014 dopo di che si valuteranno eventuali interventi di risanamento necessari.
Tra i comuni, invece, dopo Margno e Casargo i comuni più colpiti dal radon sono quelli di Dervio e Mandello dove più di un terzo degli edifici è esposto al rischio di questo gas. Un rischio moderato per 28% delle case e più elevato per il 6,9% delle case. In pratica come a Bellano dove si arriva a dati simili. Ad Abbadia si ha un 21,5 % di case esposte a 200 Bq/m3 e 4,4% a 400 Bq/m3. La lista è, però, molto lunga: a Perledo si arriva al 25,5% delle case esposte a 200 Bq/m3 e al 5,7% esposte a 400 Bq/m3. Gli stessi identici dati riscontrati a Varenna. A Cortenova siamo a 22,4% di case a 200 Bq/m3 e a 4,6% a 400 Bq/m3. Stessi dati a Esino Lario.
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