Editoriali / Lecco città
Martedì 25 Marzo 2014
Lecco, tre nuovi primari
«Scelti per il merito»
Il direttore generale dell’ospedale, Mauro Lovisari, li ha presentati oggi spiegando che il criterio è stato esclusivamente meritocratico. A capo dell’Ortopedia Piero Poli, campione di canottaggio a Seoul nel 1988, a dirigere la Cardiologia Stefano Savonitto, e per la neuroradiologia Alessandro Lunghi
LECCO
Soddisfazione per il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Lecco, Mauro Lovisari, che ieri mattina, in occasione della presentazione di tre nuovi primari, ha reso noto di averne nominati ben sedici in tre anni.
«Nessuno ha fatto tanto in Lombardia. Soprattutto perché non abbiamo mai avuto nessun intoppo di carattere politico». Così lo stesso dg ha potuto spiegare che la scelta dei primari di Neuroradiologia, Ortopedia (e Traumatologia) e Cardiologia è stata dettata esclusivamente da criteri meritocratici: «Abbiamo scelto i migliori sul mercato – ha dichiarato Lovisari - Si sono presentati in tanti, ma crediamo che la commissione esterna voluta dalla legge Balduzzi abbia scelto davvero i primi». Per Ortopedia e traumatologia è stato scelto Piero Poli, per la Cardiologia Stefano Savonitto e Alessandro Lunghi per la neuroradiologia. Tre primari che si vanno ad aggiungere agli altri tre nominati nel 2014: Andrea Salmaggi (Neurologia), Fabrizio Fantini (Dermatologia) e Paolo Bonfanti (Malattie Infettive).
Alessandro Lunghi, 51 anni, milanese, è già operativo al Manzoni di Lecco da un mese ma proviene dagli ospedali Riuniti di Bergamo, e ha un’esperienza particolare sugli aneurismi cerebrali e sulle emorragie sottoaracnoidee. Ha operato anche alla clinica neurologica del San Paolo di Milano ed è specializzato pure in Neurologia (a Pavia) e in Radiodiagnostica (Brescia). Questo permetterà una compenetrazione tra aspetto interventistico e clinico. «Io vengo dalla neurologia – ha spiegato Lunghi - Volevo fare il neuro scienziato ma poi è nato l’amore per la neuro interventistica, disciplina abbastanza giovane (nata nel 1990, n.d.r.) ma non ancillare alla neurochirurgia. Lo scopo non sarà quello di portare via lavoro ai neurochirurghi, ma di lavorare insieme. Faremo fronte alle emergenze epidemiologiche degli aneurismi e dello stroke acuto, ovvero dell’infarto cerebrale acuto». Lunghi sostituisce Consonni.
Stefano Savonitto, anch’egli milanese, 57 anni, già primario all’arcispedale di Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, ha particolare esperienza nel trattamento dell’infarto acuto che ha sviluppato quando, dal 1993 al 2011, ha lavorato presso l’ospedale Niguarda di Milano. Ha redatto anche il “Manuale di terapia cardiovascolare”. «Ho lavorato come ricercatore nella cardiopatia ischemica e trombotica e ho sempre collaborato con i primari istituti di ricerca svedesi e americani. A Reggio Emilia ho gestito la rete dell’infarto in una provincia un po’ più grande di quella lecchese ma di eccellenza come questa». Savonitto succede a Francesco Cantù.
Piero Poli, campione di canottaggio (medaglia d’oro a Seoul nel 1988), risiede a Mandello ed era al Fatebenefratelli di Erba. Ha effettuato 2.400 interventi sia di traumatologia della strada, che dello sport, come pure interventi di protesica (anca, ginocchio, spalla), di chirurgia del piede e della mano (adulti e bambini), e artroscopie (ginocchio, spalla e caviglia). «Sono fiero e contento di essere tornato qui, dove ero stato fino al 2002. Andando in giro ho potuto conoscere altre cose e altri modi di operare. Il nostro è sempre più un lavoro di squadra e di “vasi comunicanti” del sapere tra i medici. Nello sport ho remato con tanta gente e non tutti erano miei amici. Ma remavamo sempre tutti insieme. È questo il mio obiettivo in questa nuova avventura in un grande reparto famoso in tutto il mondo per l’Ilizarov». Poli succede a Lorenzo Catagni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA