Editoriali / Lecco città
Sabato 14 Dicembre 2013
Lecco, sul San Martino
una scarica di sassi
Franati cinque metri cubi di sassi che sono stati contenuti dalle reti paramassi presenti nel vallo. Schiripo (dirigente del Comune): «Nessun pericolo ma ora i sensori analizzeranno il fenomeno»
Una frana, fortunatamente di piccole dimensioni, si è verificata sul San Martino con 4-5 metri cubi di detriti e roccia che sono finiti nel vallo e sono stati contenuti dalla rete paramassi, senza causare danni.
L’area, tristemente nota in passato per altre tragiche frane, è oggi ben protetta oltre che attentamente monitorata con una serie di sensori piazzati dall’Istituto Politecnico che registrano i movimenti franosi.
Il distacco si è verificato sabato mattina, in un orario compreso fra le 8 e le 9: sul posto, una volta ricevuta la segnalazione, si sono dirette due squadre Saf (Nucleo speleo alpino fluviale) dei vigili del fuoco del comando di Lecco e gli agenti della polizia locale: i pompieri e gli agenti hanno potuto verificare come il distacco abbia interessato 4 - 5 metri cubi di detriti all’altezza del terzo traliccio dell’Enel. La frana non ha avuto conseguenze: i sassi non sono finiti all’esterno, non hanno raggiunto le strade, la ferrovia o le abitazioni di via Stelvio.
Il tecnico
«L’episodio franoso non ha causato danni - tiene a precisare Antonio Schiripo, dirigente del Comune di Lecco del settore Protezione civile - Diciamo che rientra nell’ambito del movimento fisiologico della montagna dovuto all’escursione termica tra notte e giorno. Detto questo, ora è iniziata una seconda fase che va oltre l’emergenza ma che riguarda lo studio di questo fenomeno attraverso i sensori per la raccolta dati che sono stati posizionati dal Politecnico e che registrano tutti i movimenti franosi della montagna. In buona sostanza, i tecnici passeranno al setaccio tutti i dati raccolti per capire se quanto avvenuto nella mattinata si possa classificare come un caso episodico o se possa essere un segnale di un movimento più ampio della montagna. Devono capire se si sia trattato di quello che in gergo tecnico viene definito un evento precursore».
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