Editoriali / Lecco città
Domenica 15 Dicembre 2013
Lecco, spese pazze al Pirellone
In ballo Boscagli, Galli e Parolo
I magistrati della Corte dei Conti hanno concluso la terza tranche di contestazioni per danno erariale a carico dei partiti di maggioranza Pdl e Lega. L’ex capogruppo del Pdl: «Ancora una volta ripeto che quei fondi contestati non sono nient’altro che quelli previsti dalle leggi regionali in vigore». A Ugo Parolo trae le altre coste contestato un rimborso 72 euro al ristorante il giorno del suo compleanno. La replica: «Era un pranzo di lavoro»
LECCO
Spese pazze al Pirellone, un’altra puntata. Tra gli altri in ballo, di nuovo Stefano Galli , Giulio Boscagli e Ugo Parolo.
I magistrati della Corte dei Conti hanno concluso la terza tranche di contestazioni per danno erariale a carico dei partiti di maggioranza Pdl e Lega, (mentre per il Pd e gli altri le indagini sono ancora in corso).
Tanto Boscagli quanto Galli in questo caso sono chiamati a rispondere, in veste di capigruppo, delle autorizzazioni rilasciate ai consiglieri rispettivamente del Pdl e della Lega per i rimborsi che secondo i magistrati contabili «nulla hanno a che fare con il mandato istituzionale».
Giulio Boscagli ci dichiara: «Ribadisco intanto che come al solito le notizie vengono date prima ai giornali che agli interessati che non hanno ancora ricevuto comunicazioni ufficiali in merito. E poi ancora una volta ripeto che quei fondi contestati non sono nient’altro che quelli previsti dalle leggi regionali in vigore per sostenere le attività dei consiglieri. Tanto per le mie spese quanto per quelle dei consiglieri del mio gruppo mi sono sempre attenuto alle normative come attesta il fatto che si parla di pranzi di lavoro, spese telefoniche e in qualche caso di supporti informatici. Niente a che vedere con le pallottole da caccia o le mutande verdi che certamente ben poco hanno a che vedere con il mandato istituzionale».
Per quanto riguarda Stefano Galli, i suoi legali dicono che non c’è nulla di nuovo: «Ogni mese da un anno a questa parte riceviamo contestazioni per le spesi dei consiglieri del gruppo del Carroccio di cui il nostro assistito era capogruppo - afferma l’avvocato Roberto Spelta - Non ci sono novità rilevanti».
Solo Ugo Parolo, tra i lecchesi, è chiamato in causa in questa tranche di indagine per le proprie spese contestate tra le quali viene evidenziato il rimborso di 72 euro di ristorante il 1° marzo del 2011, nel giorno del suo compleanno. Così ironizzano i magistrati: «Evidentemente il consigliere ha voluto celebrare tale ricorrenza con il/la commensale prescelta/o con un incontro istituzionale di rappresentanza».
«Che cosa vuole che le dica? - replica Parolo - Dicono dicono e commentano pure. Faccio solo notare che il giorno del compleanno è un giorno di lavoro come tanti. In particolare il 1° marzo di due anni fa era un martedì - sono andato a controllare-, giorno di seduta del Consiglio regionale. Ora quella volta in particolare non so, ma è facile verificare, in ogni caso siccome di sedute non me ne sono perse quasi neanche una, avrò modo di controdedurre ai magistrati che quel pranzo rientra nelle spese previste dalla legge. Insomma sarò andato a pranzo con qualcuno nell’esercizio delle mie funzioni politiche di consigliere». E Parolo coglie la palla al balzo per rilevare che è stato ripresentato da Maroni e rieletto alle elezioni regionali del febbraio scorso, alla faccia della faccenda dei rimborsi: «Qualcosa vorrà dire - rimarca -. Soprattutto vorranno pur dire qualcosa quei cinquemila voti di preferenza che mi hanno dato gli elettori».
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