Editoriali / Lecco città
Mercoledì 19 Febbraio 2014
Lecco, siamo sempre meno
E sempre più vecchi
Il saldo è negativo per 230 lecchesi. Solo in centro i residenti tengono e si registrano 42 nascite: molti rioni tendono a svuotarsi. E’ una popolazione in età avanzata che vuole scegliere le zone della città servite meglio
Meno nati e più morti. 591 gli scomparsi e 361 i nati. Il saldo è negativo per 230 lecchesi. Lecco, insomma, invecchia. Lentamente, inesorabilmente. Quartiere dopo quartiere, il saldo attivo è sempre minore. Anzi, non si può parlare proprio di saldo attivo se non in un solo quartiere. Inoltre si assiste a un progressivo spostamento dei residenti dalla periferia al centro. Fortunatamente la periferia di Lecco ha una sua identità, corrispondendo ai vecchi comuni. Non è, per intenderci, la periferia di Milano composta da palazzoni grigi e assenza di centri storici. Ma il fenomeno della “centralizzazione” esiste.
Al Caleotto lo scorso anno sono nati 17 nuovi lecchesi e ne sono morti 15. Un “più 2” che non si registra in nessun altro quartiere di Lecco. Il rione a maggior tasso di scomparsi è Germanedo: ben 85 lutti lo hanno colpito nel 2013. Seguito da Santo Stefano (80 morti), centro (75), Maggianico (55), Castello (49), San Giovanni (37) e così via.
Il quartiere che ha contato meno lutti, nel 2013, è stato quello della Bonacina con 11 scomparsi. E non sempre le cifre della “nera mietitrice” sono in rapporto alla popolazione residente: Germanedo ha dai mille ai duemila abitanti in meno rispetto a Castello, Centro e Santo Stefano. Maggianico, quarta nella classifica dei lutti, ha ben 2.000 residenti in meno di Castello che ha avuto 6 morti in meno nel 2013.
Segno che la popolazione invecchia sempre più, soprattutto nei quartieri meno centrali della città, dove chi vi risiede non si sposta più. Mentre in centro e nei quartieri più popolari, c’è più ricambio. Un dato confermato da quello, ben più roseo, delle nascite: il rione dove la cicogna ha portato più bambini è stato il Centro: 42 neonati. Seguito da Germanedo (41), Santo Stefano (40), Castello (35), Pescarenico e San Giovanni (30).
Il quartiere meno prolifico è Bonacina con 8 nati. Uno in più, però, del 2012. Un dato in controtendenza. Come quello di San Giovanni dove nel 2013 sono nati 30 bambini contro i 21 nati nel 2012. Chiudono, invece, la classifica dei rioni meno prolifici dopo Bonacina i quartieri di Chiuso e Laorca: entrambi i rioni hanno avuto solamente 11 nuovi nati in arretramento netto rispetto al 2012 quando avevano contato, rispettivamente, 17 e 19 nascite.
Altro dato interessante è quello dello spostamento tra quartieri. I lecchesi preferiscono quelli centrali o comunque più vicini al centro. Il saldo attivo più forte, infatti, lo fa registrare il centro con 104 spostamenti nel 2013 contro i 13 del 2012. Anche Pescarenico, quartiere manzoniano, è forte di 81 spostamenti contro i 54 del 2012. Perdono residenti invece Chiuso (-20 nel 2013 e +4 nel 2012), Olate (-11 nel 2013 e -8 nel 2012), Laorca (-11 nel 2013 e +28 nel 2012), Germanedo (-7 nel 2013 e -3 nel 2012), Maggianico (-3 nel 2013 e -31 nel 2012).
Unico dato in controtendenza stando ai quartieri più lontani dal centro è rappresentato da Rancio. Ha acquisito 54 nuovi residenti nel 2013 e altri 19 ne aveva acquisito nel 2012. Gli altri rioni acquistano qualche residente in più, ma in calo rispetto al 2012. Santo Stefano guadagna 49 residenti nel 2013 ma ne aveva 64 in più nel 2012. Così pure Castello (40 nel 2013 e 63 nel 2012), Caleotto (24 nel 2013 e 31 nel 2012), San Giovanni (7 nel 2013 e 11 nel 2012), Bonacina (1 nel 2013 e 14 nel 2012).
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