Editoriali / Lecco città
Martedì 29 Ottobre 2013
Lecco, più grigia che verde
Secondo Legambiente
Dodicesima nella classifica annuale del rapporto “Ecosistema urbano 2013”. Buona postazione, ma solo perché altre città sono messe peggio. E quanto all’acqua i lecchesi sono da bacchettare come spreconi: il consumo domestico è astronomico
Dodicesima a livello nazionale, tra le città di piccole dimensioni, in quanto a pulizia e rispetto della natura e dei cittadini: Legambiente, con il rapporto “Ecosistema urbano 2013” premia Lecco, ma solo fino a un certo punto.
E’ solo perché molte città sono messe molto peggio di noi, infatti, che la posizione occupata è tanto alta. Questo, almeno, stando a quanto i responsabili del sodalizio presieduto a livello nazionale da Vittorio Cogliati Dezza hanno sottolineato presentando i risultati dell’indagine.
«Non c’è da stare allegri – hanno rimarcato infatti - se le migliori 11 città del Paese raggiungono a malapena la sufficienza (con 60/100 di punteggio), quando soltanto rispettando tutti i limiti di legge (e quindi senza nessuna performance straordinaria) il punteggio complessivo di un centro urbano sarebbe molto vicino a 100».
In quest’ottica, il dodicesimo posto occupato da Lecco tra le 45 piccole città rappresenta un risultato non più che incoraggiante: il capoluogo galleggia, infatti, con un punteggio complessivo di 53,37, poco sotto la top ten, messo sicuramente meglio di Como (32° tra le città medie con 44,03) e appena sopra Sondrio (14° tra le piccole con 52,34).
Emissioni pericolose anche qui
Gli indicatori utilizzati per fotografare la situazione relativa all’ecosostenibilità delle città italiane sono molteplici, dal riciclaggio dei rifiuti alla ramificazione ed efficienza dei mezzi pubblici, dallo spreco di acqua all’esistenza della mobilità alternativa, fino alla qualità dell’aria.
In quest’ultimo caso, il rischio legato alle emissioni pericolose di biossido di azoto resta relativamente basso sul territorio lecchese (17°), ma come le polveri sottili (15°) non sono ovviamente assenti. Lo stesso vale per l’ozono (22°).
Energie alternative, pcohe
Dove Lecco è in fondo alla classifica, invece, è nell’utilizzo di acqua potabile, con consumi idrici domestici giornalieri pro capite astronomici: basti pensare che sul territorio si registra un uso pari a ben 187,4 litri di acqua al giorno a testa, dato che ci colloca al 39° posto. Questo è causato anche dalla dispersione della rete idrica, stimata addirittura nel 25% del totale immesso.
Altro parametro utilizzato nel rapporto è quello legato alla produzione e raccolta differenziata dei rifiuti. Qui Lecco si barcamena attorno al 14° e 15° posto, con dati confortanti, anche nel raffronto con le città di maggiori dimensioni. Dove invece perdiamo colpi è nelle energie alternative: in base alle informazioni raccolte da Legambiente, infatti, fotovoltaico, pannelli solari e teleriscaldamento non sono presenti in quantità significativa sul territorio.
Infine, la parte legata alla mobilità. La pressione delle vetture è inferiore a quella notoriamente avvertita dai lecchesi: siamo quinti, messi molto meglio della maggior parte delle altre città. Anche gli incidenti mortali sono in calo, mentre la rete dei trasporti pubblici è tra le più efficienti. Pecchiamo, invece, in quanto a piste ciclabili (solo trentesimi) e isole pedonali (ventiseiesimi). In questi ambiti c’è da fare di più.
© RIPRODUZIONE RISERVATA