Editoriali / Oggiono e Brianza
Giovedì 05 Giugno 2014
Lecco, patologia neonatale
Il reparto è stato riaperto
Ripristinata dopo quindici giorni l’attività di accettazione dei ricoveri sospesa il 23 maggio, a scopo precauzionale, quando era stata rinvenuta la presenza di un germe particolarmente aggressivo e resistente agli antibiotici. «Ma nessun bimbo infetto»
LECCO
Tira un sospiro di sollievo il reparto di terapia Intensiva e sub intensiva neonatale dell’ospedale Manzoni.
Da questa mattina infatti, è stata pienamente ripristinata l’attività di accettazione dei ricoveri al reparto: «È stata definitivamente circoscritta e arginata la circolazione e la diffusione di un germe, particolarmente aggressivo e resistente agli antibiotici, che aveva portato l’ospedale, il 23 maggio scorso, a chiudere, precauzionalmente e temporaneamente, l’accettazione di nuovi degenti» spiega il primario neonatologo, dottor Roberto Bellù. Una eventualità che, purtroppo, può talora presentarsi quella di una infezione scatenata da un batterio particolarmente resistente agli antibiotici e che può dunque creare serie difficoltà ai bambini che vengono curati. Il germe era stato accertato in alcuni piccoli neonati prematuri ospiti del reparto, senza tuttavia comportare in loro l’insorgenza di infezioni. Oggi dunque, dopo quasi quindici giorni di vigilanza attiva sui piccoli pazienti, di interventi clinici e assistenziali necessari, e dopo aver adottato tutte le misure più rigorose di sanificazione generale, la ripresa dell’accettazione delle degenze.
«L’aspetto positivo, innanzitutto, è che nessun bimbo era infetto» annota Bellù. Il batterio è stato riscontrato sui tamponi intestinali effettuati su alcuni bimbi. Si tratta di un batterio che si annida infatti prevalentemente nell’intestino. «Come detto, i bimbi nei quali il tampone aveva dato esito positivo, non erano tuttavia ammalati. La «positività» è infatti una condizione che precede l’essere propriamente ammalati». Un intervento tempestivo ha reso possibile da un lato la cura dei bimbi «positivi» al tampone, e contemporaneamente, ha fatto scattare una serie di misure per debellare tempestivamente il germe. «La prima di queste misure è stata quella di ridurre, dove possibile, il numero dei degenti. Alcuni, quelli per i quali era ormai possibile la dimissione – prosegue Bellù – sono tornati a casa. Altri bimbi, pochi per la verità, solamente sei, sono rimasti in cura nel reparto. E inoltre non abbiamo accolto nessun nuovo ospite, ossia abbiamo bloccato nuove accettazioni» prosegue il primario. Nel frattempo, ridotto il numero dei degenti, si è proceduto alla sanificazione dell’ambiente per debellare in toto il germe. Cosa che è stata compiuta proprio questa settimana.
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