Editoriali / Lecco città
Mercoledì 20 Novembre 2013
Lecco, negozi a pezzi
Colpa degli affitti record
Il presidente di Confcommercio Peppino Ciresa: «Canoni troppo alti. In centro si pagano 50-60mila euro all’anno». Si salva chi lavora in locali di sua proprietà
Gli affitti tagliano le gambe ai commercianti. Nelle vie del centro si pagano attorno ai mille euro annui al metro quadrato, il che vale a dire un affitto di 60mila euro e più per un negozio di medie dimensioni. Somme proibitive in tempi di crisi. Somme che costringono parecchi commercianti ad abbassare la serranda dopo un anno o due dall’inizio dell’attività.
E’ un continuo turn-over, con negozi che restano sfitti per mesi, soprattutto nelle zone meno appetibili. E non stiamo parlando di rioni, di vie lontane dal centro, ma di vie fino a pochi anni fa considerate centrali, come la zona alta di via Bovara, la parte di via Mascari verso la basilica di San Nicolò, e viale Turati.
Piazza Cermenati e piazza XX Settembre sono molto gettonate, lo stesso per via Cavour e per il tratto di via Roma che va dall’incrocio con piazza XX Settembre verso l’incrocio con via Carlo Cattaneo.
Negli ultimi tempi via Carlo Cattaneo sta recuperando, da quando è stata introdotta la pedonalizzazione, e pure via Bovara, nello spazio a ridosso di piazza XX Settembre tiene bene grazie all’arrivo di nuove attività commerciali.
All’Isolago è in corso un turn-over di attività che aprono e chiudono, restano comunque alcuni commercianti storici che si stanno dando decisamente da fare per far vivere lo spazio.
Negli ultimi anni il volto commerciale del salotto buono si è modificato parecchio. Accanto ai negozi di lunga data, quelli che ormai hanno una tradizione alle spalle, c’è un continuo movimento.
«L’affitto è la spesa che incide maggiormente sulla gestione di un negozio o di un bar - dice Peppino Ciresa, presidente di Confcommercio - in centro si parla di somme tra 50 e i 60 mila euro annui per un locale medio. Il che vuol dire avere un’uscita media di 5 mila euro al mese solo per l’affitto, a cui vanno poi aggiunte tutte le varie tasse. Ogni giorno dal cassetto si devono togliere 150 euro per le spese d’affitto, anche nei giorni di chiusura, e coi tempi che corrono non è facile. Si salvano quei commercianti che sono proprietari dei loro locali, che non devono sborsare l’affitto, e che nonostante le difficoltà riescono ad andare avanti».
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