Editoriali / Lecco città
Giovedì 09 Gennaio 2014
Lecco, mano al portafoglio
Mini Imu per ventimila
Interessati 36 Comuni della provincia . Si paga entro il 24 gennaio, ma le cifre sono contenute, di media intorno ai 40 euro, e se l’ammontare è sotto i 12 euro viene azzerato. Il rischio? E’ la confusione
Il nuovo anno di diverse migliaia di lecchesi si apre all’insegna della mini-Imu: entro il 24 gennaio dovranno sborsare la quota di imposta sulla prima casa che il governo non è riuscito ad eliminare.
La cancellazione della tassa, infatti, non è stata totale come in conferenza stampa gli esponenti dell’Esecutivo hanno sbandierato soddisfatti: c’è una porzione – la differenza tra l’aliquota minima e quella effettivamente applicata dai Comuni – che non ha trovato copertura, per cui dovrà essere sostenuta per il 40% dagli stessi cittadini.
In provincia di Lecco, questa situazione investe i proprietari di prima casa di 36 paesi, che complessivamente racchiudono circa 124mila abitanti. La quota di contribuenti chiamata al nuovo esborso è comunque molto meno ampia, circa ventimila contribuenti. Nel calcolo è necessario non soltanto tenere in considerazione che la proprietà sorga in uno dei Comuni con aliquota più alta di quella standard, ma anche le detrazioni concesse (quella di 50 euro per ciascun figlio resta in vigore anche per la mini Imu) e l’esenzione disposta dallo Stato. Sotto i 12 euro, infatti, l’imposta non è dovuta, ma gli enti locali avevano la facoltà di alzare o abbassare l’asticella, per cui anche in questo caso la situazione è soggettiva.
In ogni caso, secondo i calcoli effettuati dal Sole 24 Ore e le simulazioni degli stessi uffici tributi dei Comuni, gli importi dovuti non sono particolarmente consistenti. Portando l’esempio di un bilocale con valore catastale di 70.000 euro in una città in cui l’aliquota applicata sia pari al 6 per mille, l’Imu si alza dagli 80 euro richiesti col 4 per mille ai 220 dell’imposta effettivamente deliberata: la differenza di 140 euro viene pagata per 56 euro dai contribuenti e per il resto dallo Stato. Con un figlio a carico si scende quindi a 6 euro, che col tetto di 12 euro vengono azzerati.
In media l’esborso si aggira introno ai 40 euro.
I funzionari comunali, comunque, consigliano di seguire questo iter nel verificare se la mini Imu sia dovuta o meno: calcolare l’Imu con l’aliquota rialzata inserendo le detrazioni del caso; se l’importo è inferiore ai 12 euro la partita si chiude, altrimenti è necessario calcolare l’Imu al 4per mille e procedere quindi ad effettuare la differenza con il primo risultato. A quel punto, il 40% (se superiore ai 12 euro o comunque all’esenzione disposta dal Comune) rappresenta il totale da versare.
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