Editoriali / Lecco città
Mercoledì 05 Febbraio 2014
Lecco, lungolago a pezzi
Si stacca il porfido
Non c’è rione che si salvi, ma la passeggiata biglietto da visita per i turisti è impresentabile. E pericolosa. In tutta la città il manto stradale è in condizioni pietose. Dal Bione al Caleotto, dal centro a San Giovanni a Laorca
In viale Adamello a San Giovanni ci sono più buche che asfalto: nonostante la presenza di un asilo non si provvede a sistemare la pavimentazione. In via Marco d’Oggiono, di fronte ai parcheggi ci sono delle buche che si stanno allargando a vista d’occhio, per non parlare del lungolago dove i cubetti di porfido non stanno più al loro posto. E che staccandosi creano dei dislivelli sul camminamento diventando una trappola per i pedoni.
Cominciano ad espandersi anche le buche alle Caviate: altro che biglietto turistico della città con il suo panorama a lago, qui sono le buche ad attirare l’attenzione.
Non ci sono parole per le traverse di viale Turati. Strade in vari casi private ad uso pubblico che sono al limite dei limiti.
Alla rotonda del Caleotto il manto stradale comincia a deteriorarsi, il piazzale che porta al posteggio del centro commerciale della Meridiana è in cattive condizioni, per non parlare degli autobloccanti che si staccano creando dei dislivelli pericolosi per tutti.
E la Bione la situazione non migliora. L’area di via don Ticozzi a lato del campo di calcio è in condizioni pietose. Stesso discorso per via Brodolini in zona Rivabella. Per non parlare di via Villatico a Maggianico: il posteggio a lato del parco di villa Gomes è abbandonato al degrado. Le vie interne di Castello avrebbero bisogno di una sistemata generale.
La piazza di Laorca ormai è stata dimenticata, tra cubetti di porfido che si staccano e altri che ormai sono spariti si rischia di cadere ad ogni passo. All’incrocio tra la piazza e via Settala c’è una buca che ogni giorno guadagna spazio.
Insomma non si salva nessun rione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA