Editoriali
Venerdì 17 Ottobre 2014
Lecco, inchiesta Metastasi
Brivio e Rusconi testimoni
A tre settimane dall’inizio del processo le difese scoprono le carte: in centinaia chiamati a deporre. Saranno citati politici, fornitori, direttori di banca: il dibattimento destinato a durare molti mesi
Una «corposissima lista testi», contenente 150, forse addirittura 200 nomi, perché «per smontare la tesi dell’accusa è necessario ascoltare molte persone».
Fornitori e direttori di banca, ad esempio. Ma anche amministratori pubblici e politici. Come il sindaco di Lecco, Virginio Brivio. E l’ex deputato del Pd Antonio Rusconi. Tanto per fare qualche nome.
Mancano tre settimane alla prima udienza del processo dibattimentale dell’inchiesta Metastasi e iniziano a delinearsi le strategie processuali che la contraddistingueranno. I primi a fare il punto sono i difensori di Mario Trovato e degli imprenditori Antonello Redaelli e Saverio Lilliu, gli avvocati Vito Zotti e Marcello Perillo, che - spiega quest’ultimo - «per smontare l’accusa di associazione mafiosa dobbiamo prima smontare quella relativa ai “reati fini”, e ciò significa tutta la vicenda del lido di Parè».
«In settimana incontreremo i nostri assistiti ma la linea è già chiara: vogliamo dimostrare che dietro l’operazione di Parè non c’è assolutamente nulla di illegale, che Mario Trovato ha semplicemente svolto un ruolo di consulenza per la società forte della sua esperienza nel campo della ristorazione - spiega Perillo-. Ha pagato il suo debito con la giustizia e da uomo libero si è sempre occupato di pizzerie. Questo ha fatto anche nella vicenda di Valmadrera. Ma si può pensare se che se dietro ci fosse stata davvero un’associazione criminale, un’associazione mafiosa, le cose sarebbero andate in quel modo? Telefonate e appuntamenti in municipio per informarsi sul bando, la mafia agisce così? Non direi proprio. Per questo chiameremo a deporre anche fornitori e direttori di banca: per dimostrare che quanto realizzato a Parè è stato regolarmente pagato, con soldi provenienti da conti correnti assolutamente regolari».
«È ovvio che molti dei testimoni che citeremo saranno in comune con altri imputati e anche con l’accusa - prosegue Perillo -. Credo che saranno gli stessi pm a citare il sindaco di Lecco, ad esempio. Sono convinto che citeranno tutte le persone sentite in questi mesi come informate sui fatti. Certamente il processo durerà molti mesi, nella prima udienza di smistamento ci dovrebbero fornire anche il calendario».
Il processo prenderà il via giovedì 6 novembre davanti alla settima sezione penale del tribunale di Milano, quella specializzata in criminalità organizzata, presidente Aurelio Barazzetta.
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