Editoriali / Lecco e Sondrio
Mercoledì 21 Agosto 2013
Lecco, la febbre del gioco
Nove sale in soli otto mesi
Salgono a 37 nel Lecchese, aumento pari a un terzo . Magra consolazione: Brescia è in testa, segue Varese. Il Comune non può nulla per arrestare la corsa
Il vizio del gioco colpisce in particolare la Lombardia e Lecco non ne è evidentemente esente: a livello regionale, l’aumento di imprese è pari al 43,4% e la nostra Provincia segue a poca distanza, con un incremento di oltre 32 punti.
A mettere in evidenza questo andamento è la Camera di Commercio di Milano, il cui ufficio studi ha analizzato tutte le variazioni legate ad uno degli ambiti economici più discussi e potenzialmente problematici del periodo.
Le amministrazioni comunali affermano di avere le mani legate, in quanto le richieste vengono presentate alla questura, con un procedimento che, di fatto, le taglia fuori. Fatto sta che nel Lecchese, al momento, sono attive ben 37 attività di questo genere, mentre alla fine dello scorso anno erano 28. Significa che nel giro di otto mesi ne sono spuntate, in città e in altri paesi del territorio, altre nove. Contiamo 14 ricevitorie di Lotto, Superenalotto e Totocalcio; 14 sale a gettone; 8 attività connesse con lotterie e scommesse; 1 attività riguardante case da gioco. Nel complesso, rappresentiamo il 2,8% del settore in Lombardia.
In ogni caso, la provincia di Lecco non è quella che fa registrare l’incremento maggiore, considerato ad esempio che a Brescia nello stesso lasso di tempo questi esercizi sono più che raddoppiati, passando dai 78 dell’anno scorso agli attuali 162 (+107,7%). Consistente anche il picco di Varese (+83,3%).
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