Editoriali / Lecco città
Martedì 02 Luglio 2013
Lecco: la crisi
fa bene alle esportazioni
Nei primi tre mesi dell’anno il Distretto meccanico ha visto crescere l’export dell’1,4% sul 2012
Pastorino: «Mercato interno fermo, le imprese non possono fare altro che cercare nuovi clienti»
Per il coordinatore del distretto metalmeccanico lecchese, Giovanni Pastorino, la crescita lecchese di export dell’ 1,4% registrata dal Monitor del distretti della Lombardia di Intesa Sanpaolo nei primi tre mesi del 2013 sul 2012, «riesce solo a dirci che il territorio sta facendo uno sforzo per difendersi, con grande fatica. Ma è un dato – aggiunge – che in un’ottica di medio-lungo termine non può né confortare né far pensare a una ripresa. La realtà – aggiunge – è che, pur in presenza di casi virtuosi, la stragrande maggioranza di aziende sta soffrendo, in uno scenario drammatico».
Pastorino spiega di non essere un pessimista e ci parla di «un territorio che, anche con fatica, sta tenendo», ma in cui – aggiunge - «tanti imprenditori non riescono più ad avere chiara una prospettiva».
L’estero, dice, è una via d’uscita a contrasto di «un mercato interno che ha messo le aziende in ginocchio, a partire dall’edilizia che si è fermata trascinando con sé tutti i settori collegati alla casa».
Fra cui il suo, quello della produzione di sistemi di riscaldamento domestico, per il quale l’imprenditore ormai da tempo ha deciso di guardare all’estero dove oggi realizza l’80% di fatturato.
«Sull’estero – dice – bene o male tutti i mercati stanno tenendo, le contrazioni sono lievi e anche sui mercati europei nonostante un po’ di calo si riesce a lavorare».
Pastorino sa bene che l’estero è lontano e faticoso da raggiungere per i piccoli imprenditori oppressi dai problemi quotidiani ma, dice, questa è una trappola da cui ci si può difendere: «Una cosa che va detta con chiarezza – spiega – è che a Lecco sia la Camera di commercio sia le associazioni d’impresa, sia il distretto stanno facendo molte iniziative per indirizzare anche le piccole aziende alla ricerca di nuovi mercati. Capisco che quando una pmi è in crisi l’imprenditore tenda a chiudersi in sé stesso e a gestire il giornaliero, ma bisognerebbe trovare il modo di staccarsi e guardare un po’ più in là, per vedere cosa si può cogliere fra quello che il territorio offre».
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