Editoriali / Merate e Casatese
Domenica 06 Luglio 2014
Lecco, contestare il fisco?
Alle aziende conviene
Parrucchieri, estetisti e idraulici sono nel mirino. Ma dati alla mano chi decide di ricorrere contro gli accertamenti ottiene più vittorie che sconfitte. E qui le cause si concludono con un primato nazionale di velocità
Per le micro e le piccole imprese contestare gli accertamenti del fisco spesso paga, come mostrano gli ultimi dati nazionali del ministero dell’Economia e anche le testimonianze locali di commercialisti e associazioni d’impresa che assistono iscritti e clienti nelle transazioni con l’Agenzia delle Entrate.
I contenziosi che gli imprenditori hanno deciso di portare in tribunale hanno avuto sentenze favorevoli per un ammontare totale di 3,6 miliardi di euro, un po’ oltre la vittoria ottenuta dallo Stato pari a 3,5 miliardi.
E se nella media italiana per andare a sentenza definitiva bisogna avere nervi saldi ed essere disposti ad attendere tre anni, un periodo lungo e logorante per dispendio economico ed emotivo a carico di piccoli imprenditori già alle prese con la pressione della crisi economica, a Lecco si fa molto più in fretta.
In meno di un anno (298 giorni) infatti le cause fiscali si concludono, come spiegano i dati della relazione annuale sul contenzioso del ministero delle Finanze, dando a Lecco un primato nazionale di rapidità.
Tuttavia, anziché in tribunale più spesso si preferisce andare a transazione, e va così anche a Lecco dove comunque, com’è chiaro dai dati 2013 diffusi a inizio di quest’anno dalla Guardia di Finanza, la lotta all’evasione fiscale ha dato risultati molto importanti fino a svelare anche casi estremi, non ultimo quello del ristorante La Molera di Imbersago che si era reso pressoché invisibile al fisco con un danno allo Stato per quasi un milione di euro.
Parrucchieri, idraulici ed estetisti sono le tre categorie «prese di mira – ci dicono in Confartigianato – a partire dal 2012 dalle verifiche fiscali dell’Agenzia delle entrate».
Sul tavolo dell’associazione ci sono quattro ricorsi ancora pendenti e una serie di pratiche per arrivare a compromesso con il fisco.
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