Editoriali / Lecco città
Martedì 02 Luglio 2013
Lecco: Arlenico, impianti riaccesi
Ma il futuro rimane incerto
Da lunedì e fino al 24 i novanta lavoratori ritornano in fabbrica
Si attende la presentazione del piano industriale del gruppo Lucchini
Confermata anche per luglio l’attivazione delle linee produttive dell’Arlenico Lucchini e questa volta i 90 dipendenti lavoreranno per più di due settimane, probabilmente da lunedì 8 al 24 di questo mese per far fronte alle commesse delle trafilerie italiane.
Lunedì scorso, una parte dell’impianto è stato attivato per ricevere le billette arrivate da Piombino. Tuttavia la situazione di Lucchini resta complessa e oltre al piano aziendale che il commissario della procedura di amministrazione straordinaria, Piero Nardi, deve presentare, si pone anche il problema degli ammortizzatori sociali.
A settembre scadrà l’ultimo pezzo di contratto di solidarietà (ora in uso al 60% dell’orario di lavoro) e non essendoci ancora un piano definito per il futuro, non si sa ancora cosa potrebbe succedere.
Secondo fonte sindacale, il commissario presenterà il nuovo piano industriale entro la metà di questo mese. Il quadro dentro il quale ricercare soluzioni alla crisi del polo siderurgico di Piombino è rapidamente mutato dopo la presentazione dell’Action plan del vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani e l’approvazione da parte del Senato del decreto che riconosce Piombino area di crisi industriale complessa.
Il piano europeo per la siderurgia potrebbe aprire degli spazi che Lucchini potrebbe sfruttare, soprattutto nel settore dei costi dell’energia, dell’innovazione tecnologica e del risanamento ambientale. Quindi per il commissario straordinario Nardi il piano Tajani sarà un punto di riferimento nella preparazione del programma che dovrà essere presentato al ministero entro settembre. Secondo l’azienda, rispetto all’incerta fase iniziale, il risultato finale presenta interessanti elementi di approfondimento per la Lucchini sia sugli aspetti sociali che per la possibilità dei finanziamenti che possono essere attivati per favorire investimenti in nuove tecnologie. E tutto questo potrebbe aumentare l’interesse da parte di nuovi investitori. Nardi alle tre ipotesi già in campo (mantenimento del ciclo integrale, sostituzione dell’area a caldo con un forno elettrico o, in ultima istanza vendita separata dei laminatoi) avrebbe aggiunto anche quella di realizzare a Piombino un impianto con le tecnologie del Corex, che elimina la necessità di avere una cokeria e restituirebbe alla Lucchini la possibilità di usare minerale di ferro .
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