Editoriali
Giovedì 16 Ottobre 2014
Lecco, all’ex dg Lovisari
25mila euro di premio
Sospeso dall’incarico all’ospedale Manzoni perché indagato per turbativa d’asta per l’appalto delle lavanderie, e nonostante questo gratificato con un sostanzioso bonus per gli obiettivi raggiunti. Il consigliere regionale del Pd Raffaele Straniero: «Ai manager sospesi dal servizio o rinviati a giudizio non vengano riconosciuti i premi di risultato»
LECCO
Sospeso dal suo incarico di direttore generale dell’ospedale per turbativa d’asta. E nonostante questo eccolo gratificato di un bonus di 25 mila euro in premio per gli obiettivi raggiunti da dirigente.
Una situazione paradossale denunciata dal consigliere regionale del Pd Raffaele Straniero che chiede: «Ai manager sospesi dal servizio o rinviati a giudizio non vengano riconosciuti i premi di risultato». Il consigliere si riferisce al caso di Mauro Lovisari nel mirino della giustizia per l’appalto delle lavanderie, in cui avrebbe favorito un’azienda sponsorizzata da Gianstefano Frigerio, nei guai anche per gli appalti di Expo.
E non è il solo a cui sono stati assegnati premi per l’operato nel corso del 2013: con lui riceveranno una sostanzioso incentivo economico anche il direttore dell’ospedale di Melegnano Paolo Moroni, sospeso per lo stesso motivo di Lovisari, e il direttore dell’ospedale di Mantova Luca Stucchi, rinviato a giudizio in un’inchiesta sugli appalti pilotati.
Il riconoscimento è stato deliberato dal dirigente dell’assessorato regionale della Salute - e sarà poi materialmente pagato dall’azienda ospedaliera lecchese - per il raggiungimento di 82,431 punti su 100, nella classificazione di merito sui risultati raggiunti che riguardano vari parametri, da quelli economici a quelli di qualità.
A domanda, l’ufficio dell’assessorato ha risposto che era impossibile fare diversamente da quanto previsto dalla normativa, pena un possibile ricorso degli interessati all’ufficio del lavoro. «Ma quel riconoscimento si riferisce alla gestione del 2013, anno a cui ri riferiscono le contestazioni sugli appalti per cui Lovisari è stato sospeso dal suo incarico», osserva Straniero che aggiunge: «La politica deve rispondere delle proprie scelte e se manager sospettati di essere infedeli vengono premiati per la qualità del loro lavoro, anche se per un periodo precedente, occorre riconoscere che qualcosa non funziona. I premi vengono assegnati in base a una griglia di criteri a cui è necessario aggiungere la fedeltà all’amministrazione pubblica. Nel frattempo, fino a quando le posizioni non saranno chiarite, i premi vanno sospesi».
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