Editoriali / Circondario
Mercoledì 14 Maggio 2014
Lecco, allarme Ponte Vecchio
«Temo che non riapra più»
Chiusura per lavori da lunedì 26 per tre settimane. Viabilità a rischio. il sindaco di Pescate Dante De Capitani: «Vedrete come va a finire con i sondaggi archeologici»
“Impara l’arte e mettila da parte”. Sembra essere questo il nuovo slogan di Dante De Capitani, sindaco di Pescate che prevede scenari apocalittici per la viabilità lecchese dopo la chiusura del Ponte Vecchio il prossimo 26 maggio. Il suo riferimento è alla riunione tra l’architetto della Soprintendenza Chiara Rostagno e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Simonetti, alla quale partecipò anche De Capitani, che ha praticamente tolto un alleato al sindaco di Pescate nella lotta contro la chiusura del ponte visconteo.
«Partecipai anche io alla riunione con l’architetto Rostagno che ci fece una bellissima lezione di storia dell’arte sul Ponte Azzone Visconti. Ma io sono molto pratico e intravedo solamente problemi dalla chiusura del ponte. Anzi, lo dico chiaro: dopo quella riunione e la decisione del Comune di Lecco di chiuderlo per tre settimane, ho l’impressione che, una volta chiuso, il Ponte Azzone Visconti non riaprirà più».
De Capitani motiva i suoi timori: «Oltre alle verifiche strutturali faranno anche quelle archeologiche e, siatene certi, il ponte non riaprirà più. Per cui bisognerà pensare a qualcosa di diverso. Bisogna pensare a un altro ponte, come già detto dallo stesso Simonetti nel recentissimo passato». Ma i tempi per progettare un eventuale quarto ponte (per non parlare del reperimento dei fondi), paiono biblici: «Ecco perché prima di chiudere questo, cercherei di mandare avanti tutti i progetti in modo da poter ipotizzare un altro ponte. E comunque il ponte Vecchio sono decine d’anni che è lì in attesa di restauro. Quello che vorrei è che si sistemi il minimo indispensabile e, nel frattempo, si mandi avanti il progetto di un quarto ponte».
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