Editoriali / Lecco città
Mercoledì 28 Maggio 2014
Lecco, addio Provincia
Con un finale da ridere
Mancavano i numeri, il presidente Daniele Nava non è riuscito a dare le dimissioni
Il presidente della Provincia di Lecco, Daniele Nava, ha presentato ufficialmente questa sera le sue dimissioni, anche se poi il consiglio provinciale non è riuscito a votarle a causa delle troppe assenze in maggioranza.
Con qualche giorno di anticipo sul naturale termine del suo mandato, Nava doveva lasciare libera la prima poltrona provinciale per assumere il nuovo incarico di sottosegretario alle riforme istituzionali, agli enti locali e alla programmazione negoziata di Regione Lombardia.
Ma queste dimissioni assumono un significato particolare perché segnano, simbolicamente e non solo, la fine dell’ente provinciale.
Il percorso della Provincia di Lecco, iniziato nel 1995 con il primo presidente Mario Anghileri, si è concluso ieri con l’addio di Daniele Nava. La fine ufficiale è stata sottolineata con una conferenza stampa, che ha visto il presidente Nava circondato da tutti i suoi assessori, se si esclude Bezzi, impegnato in un incontro sulla Leuci. «Credo che in questi cinque anni – ha esordito Nava – l’azione del governo provinciale non abbia avuto sbavature e sia stata caratterizzata dal pragmatismo e dalla semplicità». Prima di entrare nel merito del suo operato, Daniele Nava non è stato tenero con la legge che ha abolito le Province: «Si tratta di una legge fatta male e con vizi costituzionali notevoli, si ritorcerà sulla pelle dei cittadini».
In questa situazione Stefano Simonetti sarà presidente sino a fine mandato e con ogni probabilità anche in seguito sino alle nuove elezioni che sanciranno il passaggio delle Provincie da enti di 1° ad enti di 2° livello”. Passando poi a parlare del suo mandato, un aspetto su cui l’ormai ex presidente ha insistito è stato quello della riduzione dei costi della politica. «Nonostante i tagli consistenti che lo Stato ha operato nei confronti delle Province in questi anni – ha detto – abbiamo diminuiti di molto i costi della politica. Siamo passati dai 476.000 euro del 2012 ai 346.000 euro dell’ultimo anno. Vado via prima del tempo ma l’amarezza è attenuata dalla consapevolezza di non lasciare nulla di incompiuto e di lasciare la Provincia nelle mani di una valida squadra».
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