Lungo il tracciato di Pedemontana, ancora molto parziale, ci sono tanti cartelli virtuali collocati nel corso degli anni. La scritta è uguale su tutti: beffa.
Il primo è stato piantato quando si abbandonò il tracciato alto, che avrebbe dovuto collegare Varese, Como, Lecco e Bergamo per spostarlo sempre più verso Milano. A Como e a Varese vennero lasciate le due tangenziali che, nel piano dell’opera e nei documenti approvati da tutti, avrebbero dovuto essere prioritarie rispetto a tutto il resto dell’asse autostradale. Il risultato ormai lo conoscono tutti: il primo lotto di Varese è aperto da quasi un mese gratis. Come lo è il tratto da Cassano Magnago a Lomazzo. Per il primo lotto comasco bisognerà aspettare maggio o forse giugno. E, ad oggi, è previsto che i comaschi pagheranno 60 centesimi per appena 2.4 chilometri. Alla faccia della giustizia. Ma le beffe non finiscono qui. Se è vero che i secondi lotti di entrambe le tangenziali non sono finanziati, lo è altrettanto il fatto che quello di Varese non è mai stato stralciato dal progetto come è stato per quello comasco, affossato perché troppo costoso.
E a Varese, a differenza di Como, possono contare su propri rappresentanti territoriali in ruoli chiave e di assoluta rilevanza. È varesino il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, come lo è il presidente del consiglio regionale ed ex assessore alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo, ma anche a Roma non mancano i varesini importanti, da Umberto Bossi a Giancarlo Giorgetti solo per citarne alcuni. Insomma, se dovessimo scommettere, non avremmo dubbi nel puntare la nostra fiche sulla conclusione della tangenziale di Varese anziché su quella di Como.
E se le beffe non bastassero ce n’è una a cui Pedemontana (che ha due comaschi nel proprio consiglio di amministrazione, il presidente Salvatore Lombardo e l’ex commissario straordinario della Provincia di Como Leonardo Carioni nel ruolo di consigliere) potrebbe porre rimedio con qualche centinaia di euro. Sì, perché è il costo di alcuni cartelli che possano indicare l’aeroporto di Malpensa a chi arriva da Como lungo la A9 e che potrebbe risparmiare strada utilizzando in nuovo tratto autostradale, se solo sapesse come arrivaci e poi come dirigersi da lì all’aeroporto. I cartelli per Bergamo, che al momento è però irraggiungibile con la Pedemontana, ci sono anche se non servono. Almeno non adesso. I cartelli con l’indicazione Malpensa sono una necessità se si vuole promuovere un’autostrada che, finito Expo, sarà a pagamento. Per quale ragione un comasco dovrebbe utilizzarla oggi, se non per andare all’aeroporto, visto che è stata pubblicizzata una drastica riduzione dei tempi di percorrenza?? Va bene il ticket, ma almeno gli automobilisti vorrebbero evitare di perdersi, come è già successo a qualcuno che ha già segnalato l’anomalia. Insomma, di cartelli con la scritta beffa il Lario ne ha una collezione. Per una volta si mettano quelli con scritto Malpensa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA