Editoriali / Sondrio e cintura
Giovedì 20 Dicembre 2018
«La sosta a pagamento è necessaria»
L’assessore Mazza replica alla critiche, ribadendo gli obiettivi per il parcheggio del Policampus a Sondrio. «Si favorirà la rotazione, visto che ora ci sono auto ferme per giorni, inoltre vicino ci sono stalli gratuiti»
La sosta a pagamento al Policampus serve a «garantire un’adeguata rotazione» in un posteggio destinato «innanzitutto agli utenti del treno» e ora occupato per metà da auto parcheggiate per giorni e giorni. E chi arriva in città per lavoro con l’auto trova comunque «un ampio numero» di stalli gratuiti lì nei pressi. Così il sindaco Marco Scaramellini e l’assessore all’Urbanistica Carlo Mazza hanno ribadito la posizione dell’amministrazione sull’introduzione - da metà gennaio - del pagamento nel parcheggio di fronte al Policampus, una scelta che sta facendo discutere in città e ha suscitato molte critiche da parte dei gruppi di opposizione.
Contestazioni a cui ieri a palazzo Pretorio l’assessore ha risposto punto per punto. Nei giorni scorsi il consigliere Luca Zambon di Sondrio civica aveva criticato la scelta perché a suo avviso penalizza i residenti delle frazioni che lavorano in città, ma i dati raccolti dai vigili disegnano un quadro diverso, ha affermato Mazza: «Non sono i lavoratori che si recano quotidianamente in città a usufruire di questo parcheggio - ha detto -, che è stabilmente occupato per più del 50% da vetture parcheggiate in modo continuativo, di cui più del 60% appartengono a non residenti». Sondrio civica proponeva poi l’utilizzo di ticket giornaliero gratuito, ma per il Comune questa soluzione «in apparenza così semplice da apparire quasi scontata», ha detto Mazza, in realtà non è praticabile. «La situazione attuale ci dimostra come non tutti siano rispettosi delle regole - ha sottolineato -, quindi per far rispettare gli orari bisognerebbe presidiare il parcheggio con frequenti controlli oppure introdurre delle sbarre all’ingresso, spendendo circa 100mila euro».
Chi usa l’auto per venire a lavorare in città può usare «numerosi altri parcheggi liberi», ha proseguito l’assessore, citando «i 77 posti nel posteggio “Marzotto”, i 38 nuovi stalli in via Samaden di fronte alla nuova sede della Cassa edile, i 258 dell’area Carini», oltre ai 43 stalli davanti all’ingresso del piano inferiore del Policampus, che resteranno gratuiti. L’obiettivo insomma è destinare i posti innanzitutto a chi prende treni e pullman e il pagamento – 50 cent all’ora, tariffa massima giornaliera 2 euro e 50 - è il sistema più efficace. Mazza l’ha ribadito replicando anche al consigliere Michele Iannotti del Pd, per il quale questa novità penalizza anche gli utenti del treno: «Non pare fuori luogo sostenere che chi si reca saltuariamente a Milano, magari per svago, possa pagare 2,50 euro di parcheggio per una giornata - ha detto l’assessore -, a fronte della garanzia di trovare posto in prossimità della stazione. Si potrebbe dire che con il pagamento nel parcheggio di fronte all’ospedale si colpiscono persone già in difficoltà a causa della malattia, invece si garantisce che chi ha necessità e urgenza trovi posto». Mazza infine si è soffermato sul rialzo delle tariffe, altro punto contestato da Iannotti. «La tariffa per la sola zona 1 è stata aumentata di 20 per la prima ora e di 10 per le successive per consentire di introdurre i primi 20 minuti di sosta gratis, un’istanza proveniente dai commercianti - ha sottolineato -, con sperimentazione in piazzale Bertacchi. C’è poi una diminuzione della tariffa nella zona 2, dove dalla seconda ora si pagheranno 70 cent anziché 80, in linea con la volontà di trasferire i flussi di traffico dal centro verso l’esterno». E c’è un altro elemento da non trascurare, secondo Mazza: usando l’app Easy park si pagherà solo il tempo effettivamente sfruttato, «il che nella maggior parte dei casi consentirà un risparmio superiore al modesto aumento della tariffa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA