Editoriali / Lecco città
Martedì 23 Luglio 2013
«La piccola mobilità è essenziale
Serve a trovare un nuovo lavoro»
Chi è stato licenziato da un’azienda con meno di 15 dipendenti viene discriminato e adesso la Cgil punta a un programma per riavere indietro i diritti garantiti dalla piccola mobilità, tolta dal governo Monti. Per questi lavoratori infatti la Legge di Stabilità 2013 non ha prorogato la possibilità di iscriversi alle liste di mobilità. In questo modo i lavoratori non possono accedere a vari benefici, anche per una loro ricollocazione in azienda.
Un danno pesante per questi lavoratori che non percependo l’indennità di mobilità retribuita, ma solo l’indennità di disoccupazione, potevano fino al 2012 iscriversi al centro per l’impiego di Lecco e contare sull’incentivo alla loro ricollocazione lavorativa in una nuova azienda che per 12 mesi li poteva assumere con forti sgravi contributivi simili a quelli di cui godono i lavoratori con contratto da apprendisti.
«Uno strumento importante per un tessuto produttivo come quello di Lecco, in cui prevale la piccola impresa», dice Giorgio Carnicella della Cgil. Nel mese di febbraio, dopo le pesanti prese di posizioni sindacali, il ministro Fornero aveva preannunciato un provvedimento per ripristinare gli sgravi cancellati.
Poi il vuoto sino al 19 aprile, quando il ministero del Lavoro ha decretato un parziale ripristino dei benefici: uno sgravio di 190 euro al mese per un periodo di 12 mesi per i lavoratori assunti a tempo indeterminato. E per la copertura economica è stato previsto un tetto massimo di 20 milioni di euro, un terzo delle risorse disponibili nel 2012. Un finanziamento che, però, come sottolineano i sindacalisti rischia di essere insufficiente, anche perché la crisi non mostra segni di allentamento della presa, soprattutto sulle imprese meno strutturate (che in genere, sono quelle di minori dimensioni).
«Siamo in presenza di un provvedimento che cerca di mettere una pezza a un errore strategico di visione del governo Monti, che ha tolto di fatto a migliaia di lavoratori licenziati un’opportunità maggiore per ricollocarsi. Lo stesso finanziamento di 20 milioni rischia di essere assolutamente insufficiente visto il perdurare della crisi in atto e l’aumento considerevole, anche a Lecco, dei licenziamenti nelle piccole aziende, che rischia tra l’altro di travolgere un numero molto maggiore di lavoratori, se non verrà prorogata in Lombardia la cassa integrazione in deroga». E quindi la Cgil di Lecco torna alla carica e chiede il ripristino totale della piccola mobilità: «Va fatto, se si vuole evitare il disastro occupazionale e sociale».
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