Editoriali / Sondrio e cintura
Martedì 26 Febbraio 2019
La gioia dei bambini ingrediente segreto dell’Elisir d’amore
Opera Domani e AsLiCo, che spettacolo. Mille bambini a teatro per cantare con Adina e Nemorino. Cappelli e frontalini in testa per un cielo stellato speciale
L’elisir di lunga vita è l’amore. È questo l’assunto dell’ “Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti rivisitato dal progetto Opera Domani e AsLiCo, che intendono avvicinare i piccoli al mondo della lirica in modo gioioso e giocoso. Mille bambini all’Opera al Teatro Sociale preso d’assalto, mille volti sorridenti sporchi di fuliggine, un cilindro per cappello, lunghi baffoni e cravatta i maschietti e mascherina e ventaglio vezzoso le piccole damigelle pronte per il gran ballo. Tutti con torcia o frontalino per un finale rutilante a cui si sono preparati con cura e da tempo. C’è aria di grande fermento con le maestre che si sbracciano a trovare il posto giusto tra loggione e platea dando gli ultimi tocchi agli accessori di scena. Poi calano le luci e si alza il sipario appena l’orchestra prende posto in bella vista imbeccata dal carismatico direttore Azzurra Streriche sa come arringare i suoi cantanti in erba in una prova estemporanea. Poi si alza il sipario sulla “Fabbrica della Tristezza” in crisi da tempo col suo disgustoso e inutile sciroppo per la tosse. Ruote e ingranaggi sofisticati da una parte, dall’altra un vistoso alambicco di rame che sfrigola di brutto svaporando a destra e manca sbavando lentamente il suo acre umore verdastro. Attenti e partecipi alla narrazione scenica gli alunni dei vari istituti che da tempo hanno seguito le indicazioni didattiche del progetto “Opera Domani”. «Un bel modo di avvicinare i ragazzi al mondo della lirica che li ha affascinati sin dal primo momento coinvolgendoli nella storia, nella parte musicale, ma anche in quella più ludica della preparazione del make up degli operai, nella scelta degli ingredienti della ricetta, nella preparazione degli accessori per il matrimonio, nella realizzazione della torcia elettrica e finanche di un piccolo cortometraggio musicale», ha spiegato la maestra Paola Pirola della Primaria “Quadrio”. Felici tutti i bambini. «È stato bello prepararsi per la festa delle nozze e questa maschera mi sembra perfetta» ha detto la piccola Valentina. «Questa torcia ci servirà a rendere il cielo stellato», hanno spiegato Thomas ed Enrico. «Abbiamo lavorato a lungo con l’aiuto delle nostre maestre sui vari personaggi dell’opera» , ha aggiunto Noura ed Alice. Evelyna, Sofia, Elisa, Martina e Seif si sono concentrati sulla ricetta da copiare su una pergamena, mentre Ermanno, Davide, Eliona, Giada ed Alessia hanno puntato sulla decorazione delle ampolle. Un gran lavoro scolastico con il supporto delle insegnanti che hanno saputo coinvolgere i loro scolari in un viaggio meraviglioso nel mondo della lirica soprattutto facendoli diventare protagonisti di proposte didattiche che lasceranno a lungo il segno. Perfetti i bambini nel canto all’unisono del “Bel conforto” e se la cavano niente male accompagnati da un’ orchestra che sa il fatto suo. Straordinari i vari protagonisti dell’opera con Nemorino (Giacomo Leone) innamorato perso della bella Adina (Veronica Marini) che si lascia conquistare da Belcore (Andrea Gervasoni), uno spavaldo smargiasso giunto da una lunga spedizione militare. E il povero Nemorino che si strugge nel dolore quando giunge il carretto di Dulcamara (Alessio Potestio) un millantatore di doti magiche del suo elisir.
“La gran nuova venite a vedere” cantata dai piccoli racconta l’ingenuo stupore dinanzi a questo improbabile mago che reca con sé un elisir a dir poco miracoloso. E sono in tanti a cascarci. Anche lo sventurato Nemorino che crede nel prodigioso effetto di un filtro “di sì rara qualità” che ingurgita prontamente pur di ottenere l’amore della sua capricciosa Adina. Ma ecco il colpo di scena: gli operai con mille intrugli renderanno più gradevole lo sciroppo. Sotto un cielo trapunto di stelle, le luci dei lanternini dei bambini che illuminano l’oscurità, Nemorino che ha ricevuto un’inaspettata eredità versa la sua “furtiva lagrima” che conquisterà la civettuola e seducente Adina. La felicità e l’amore hanno vinto.
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