Editoriali / Circondario
Martedì 20 Agosto 2013
La faccia brutta del lago
I pescatesi sono in rivolta
Alghe putrefatte, un cigno morto e barche in secca: di chi lè a colpa? «Del Consorzio dell’Adda», punta il dito il sindaco Dante De Capitani. La gente intanto non ne può più per gli odori sprigionati dalla mucillagine depositatasi sulla riva a causa del livello del lago che è calato sensibilmente nel volgere di poco tempo
Barche in secca, alghe in putrefazione e persino un cigno morto: da attrazione turistica il lago diventa un deterrente e il sindaco scrive al Consorzio dell’Adda, alla Provincia e all’Autorità dei laghi.
Il sindaco Dante De Capitan è furioso: da giorni non fa altro che ricevere lamentele, da parte dei suoi concittadini, per gli odori sprigionati dalla mucillagine depositatasi sulla riva a causa del livello del lago che è calato sensibilmente nel volgere di poco tempo.
«In pochi giorni, mi dicono, il lago si è abbassato di oltre 50 cm lasciando sulle rive ogni tipo di rifiuto acquatico e alghe che non possono essere rimosse dal battello spazzino in quanto spiaggiate o a pochi centimetri dal bagnasciuga e lo specchio del lago, che fino alla scorsa settimana appariva quasi sgombro di alghe, adesso sembra un acquitrino che imprigiona gli animali: un cigno è morto nei giorni scorsi e la situazione è desolante».
L’arrabbiatura del sindaco De Capitani deriva però non tanto dalla situazione, quanto dalle cause. «Il Consorzio dell’Adda gestisce a suo piacimento la diga di Olginate per regimentare le acque ai suoi consorzi di bonifica della pianura padana. Sul lago di Garlate le barche sono in secca e le alghe imputridiscono sulle spiagge olezzando le case sul lago, i parchi e i ristoranti, alla faccia del turismo lariano, perché l’acqua del lago viene usata per irrigare gli ortaggi cremonesi e della bassa. Questa è un’autentica vergogna che deve finire».
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