Editoriali / Oggiono e Brianza
Domenica 23 Giugno 2013
La B & P Costa vuole la A2
Si decide sul nuovo coach
La B&P Costa Masnaga guarda alla A2. È notizia di questi giorni, la richiesta fatta dal sodalizio biancorosso di ripescaggio nella serie superiore. L’assetto dei nuovi campionati dovrebbe essere come segue: A1 a 12 o 14 squadre; A2 con quattro gironi da otto; A3 con quattro gironi da otto; e poi la B regionale.
«Siamo una società sana, quindi abbiamo fatto la richiesta di ripescaggio in A2 - la conferma del direttore sportivo masnaghese Augusto Teli -. In termini di spesa ci costerebbe come la A3, quindi sarebbe più che fattibile. A questo punto, aggiungendo un paio di giocatrici esperte e continuando a puntare sul settore giovanile, potremmo giocare in A2 senza problemi».
Verrà invece svelato nei prossimi giorni il nome del nuovo allenatore della prima squadra. Tutto lascia pensare ad una scelta interna. Una soluzione che probabilmente vedrà sedere in panchina uno dei due artefici della salvezza raggiunta in extremis nell’ultima stagione. Quindi, le ipotesi ricadono su Marcello Sala o Gabriele Pirola. In casa biancorossa, però, non ci si sbilancia ancora sul nome del prescelto.
«Con ogni probabilità il nuovo allenatore sarà una figura che già abbiamo in casa. A breve ufficializzeremo il nome - continua -. Il nostro gruppo ci permette infatti di poter scegliere tra quattro allenatori interni di ottimi livello, quindi proseguiamo sulla strada della continuità».
Intanto sono stati resi ufficiali gli accordi con Basket Como 1956, Pallacanestro Cantù e Basket Lecco per lo sviluppo del settore giovanile, con Costa Masnaga che diventerà sempre più polo d’eccellenza a livello interprovinciale. «L’anno scorso abbiamo affrontato 19 campionati con 420 partite totali - sottolinea -. Numeri a cui vanno aggiunte oltre duemila ore di allenamenti in ben sette strutture diverse. Ora, con le nuove collaborazioni la mole di lavoro aumenterà ancora».
Si è vociferato a lungo di un corteggiamento da parte della Starlight Valmadrera per una collaborazione tutta lecchese. Come sono andate realmente le cose? «Sì, ci hanno chiesto di fare una fusione con loro, ma noi non abbiamo accettato - puntualizza -. Stiamo parlando di due società con ideali completamente differenti. Infatti, noi puntiamo molto sul settore giovanile, mentre loro sono maggiormente concentrati sulla prima squadra. Perciò abbiamo deciso di collaborare con altre realtà, più affini al nostro modo di intendere la pallacanestro».
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