Editoriali / Sondrio e cintura
Lunedì 10 Giugno 2019
Il Medioevo rivive al castel Grumello
La rievocazione storica è stata possibile grazie all’iniziativa e all’impegno del gruppo Fai giovani. Nove attori hanno inscenato momenti di vita quotidiana
Non una semplice dimostrazione, ma una living history. Cioè “storia vivente”, un’attività che ha incorporato strumenti storici, attività e vestiti in una presentazione interattiva che ha cercato di dare agli osservatori e ai partecipanti la sensazione di tornare indietro nel tempo.
Ed è stato proprio così, nel week end appena trascorso, a castel Grumello a Montagna in Valtellina dove si è tenuta la prima rievocazione storica “Fai Medioevo al Grumello” promossa dal Fai Giovani di Sondrio. Il Medioevo concentrato nella parte residenziale del castello, la più affascinante peraltro. E i visitatori hanno molto apprezzato e, perché no, si sono divertiti fra ufficio della condotta, cucina, usi e costumi delle dame, tecniche della tessitura e scherma storica proposti dal gruppo “Lo scrigno del tempo”.
«Dietro ci sono tante ore di studio e pratica - spiega il presidente del gruppo, Antonio Scardini affiancato dal vicepresidente Fabio Bastante -, pure una miriade di tentativi e fallimenti perché per migliorare serve anche quello. Noi stessi ci occupiamo di ricostruire accessori, abbigliamento e arredi del Medioevo e può capitare magari di sbagliare la spina di un tavolo e di doverla rifare in modo più fedele. Ma crediamo che sia importante che quanto mostriamo sia scientificamente provato».
Il gruppo - ieri nove erano gli attori a Montagna - è formato da una ventina di persone fra costruttori e atleti, visto che i due progetti che viaggiano in parallelo sono la ricostruzione del tardo Medioevo e quella della scherma storica. Obiettivi principali: divertirsi (e, vedendo l’esperienza di ieri, divertire) e studiare. «Possiamo dire che siamo a metà fra i topi da biblioteca e Indiana Jones - prosegue Scardini -, perché alcuni lavori manuali sono pesanti. Nel gruppo ci sono tessitori, sarti, lavoratori del cuoio, studiosi di scherma, artigiani del legno».
Punto di forza, che i valtellinesi hanno potuto scoprire nel week end appena passato, è proprio la storia dal vivo.
Gli attori hanno proposto uno spaccato realistico di quello che avveniva nel Medioevo, si sono mossi come se fossero in quell’epoca e non davanti a spettatori del 2019. Molto curiosa la parte della cucina con due ricette storiche, una in ambito tedesco ed una inglese.
La prima, risalente al XIV secolo e cucinata sabato, era un “pollo alla greca”, ovvero carne di pollo e maiale pre-arrostita finita con salsa di vino bianco, zenzero e miele; ieri, invece, è stato preparato davanti al pubblico un pollo arrostito a mezza cottura e finito di cuocere nel latte, con erbe provenzali e zafferano. Il profumo ha risvegliato l’odorato della gente che è stata coinvolta anche nella living history. Un ufficiale di condotta ha interrogato e arruolato persone dal pubblico coinvolgendole direttamente, mentre le donne hanno inscenato alcuni quadri, come la tessitura a tavoletta, il ricamo con il punto Baieux e le acconciature con le forcelle.
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