Editoriali / Tirano e Alta valle
Venerdì 14 Settembre 2018
Il genio dei numeri sbarca ad Harvard
Grazie ai brillanti risultati ottenuti con la Nazionale Italiana di matematica e informatica Fabio Pruneri, di origine grosina, è diventato una matricola della prestigiosa università degli Stati Uniti
Lo straordinario talento matematico e informatico ha portato oltreoceano Fabio Pruneri, 19 anni, milanese di nascita, ma grosino doc per padre, madre e nonni.
Il giovane da agosto è una matricola alla Harvard di Boston, una delle università più prestigiose al mondo da cui è emersa una cinquantina di premi Nobel, formando più di un presidente degli Stati Uniti.
Sono solamente sette gli italiani che frequentano quell’ateneo, Fabio è l’unica new entry. I grandi risultati che ha conquistato in carriera con la Nazionale Italiana di matematica e di informatica gli hanno aperto le porte dell’esclusiva università. Ovviamente un fenomeno di matematica e informatica non poteva iscriversi a qualcosa di diverso. «Harvard rappresenta un sogno, soprattutto mi darà l’opportunità di studiare insieme ad altri ragazzi che hanno veramente voglia di applicarsi seriamente, riuscendo a tirare fuori tutte le loro potenzialità. In un normale ateneo italiano magari ti trovi compagni di corso non troppo desiderosi di impegnarsi. In America puoi avere un contatto più diretto con i professori».
Algebra lineare, basi di informatica, un seminario per capire i terremoti con l’intelligenza artificiale sono le materie con le quali dovrà cimentarsi. Inoltre sarà obbligato, come tutti gli stranieri, a frequentare un corso di scrittura in inglese. Questo sarà il programma del suo primo semestre negli Usa in un percorso universitario che equivale alla nostra laurea triennale.
Fabio ha le idee chiare sulla strada da seguire: «Senza dubbio la ricerca informatica, specialmente in un settore che non conosco come l’intelligenza artificiale e big data. Credo che lavorare su questi temi per una grande azienda sarebbe ottimale, ma questi anni mi serviranno per scegliere con precisione».
Fabio è figlio di un ingegnere informatico, Giacomo “Jaky”, del 1965, e di una bocconiana, Maria Besseghini.
«A due anni Fabio si divertiva a fare le somme - rivela papà Giacomo, che non ha perso la tradizionale compostezza e pacatezza nonostante il prestigioso traguardo raggiunto dal figlio -. A tre anni gli piaceva contare in inglese, ma al contrario, partendo da cento e tornando indietro. È un talento naturale il suo, non c’è nessun segreto».
Che avesse i numeri fin da bambino lo conferma anche lo zio, il sindaco di Grosio, Antonio Pruneri: «Fabio frequentava la prima elementare e mentre le cuginette più grandi erano in seconda media, lui si divertiva a fare i loro compiti di matematica».
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