Il “buco” in centro?

«È un episodio»

Il sindaco Virginio Brivio tranquillizza dopo il caso del ragazzo fotografato e postato su Facebook mentre si droga in via Marco d’Oggiono a Lecco. E il responsabile dell’ex Sert: «Non è un ritorno agli anni ’80, ma l’eroina è ricomparsa. Si usa di tutto»

Droga in centro, in maniera visibile. Non è solo il caso, segnalato da un cittadino su Facebook, del giovane sorpreso a “bucarsi” domenica sera in via Marco d’Oggiono. Altre segnalazioni arrivano: come quella, gli scorsi giorni, relativa al centralissimo parco Belvedere, dov’è stata rinvenuta una siringa.

Scene in cui non vorresti imbatterti, fatti che fanno immediatamente riandare agli anni ’80, quando la droga era soprattutto l’eroina, e la siringa il modo più diffuso per assumerla.

«Questo episodio non ritrae comunque una situazione generalizzata» afferma il sindaco Virginio Brivio.

«C’è da dire che Lecco città ospita un bacino ben più ampio di utenza dei suoi 50mila abitanti. Ed è anche vero tuttavia che, in altre situazioni passate, penso ad atti di vandalismo, erano coinvolti “figli nostri”, residenti a Lecco. Questo caso, comunque, mi sembra proprio a sé stante».

Detto questo, «invito i cittadini a segnalare sempre. La sicurezza? È sempre garantita. E anche se può accadere che gli interventi non sono immediati, sempre vengono fatti».

«Ci sono due elementi da sottolineare: primo, non siamo tornati indietro nel passato. Ovvero, l’assunzione di droghe per via endovenosa è oggi comunque marginale. Secondo, l’eroina, perché forse di questo si trattava nel caso segnalato di domenica scorsa, non è purtroppo mai scomparsa, anzi. Sta conoscendo un revival». A spiegarlo è Franco Riboldi, responsabile del servizio prevenzione e cura tossicodipendenze dell’Asl di Lecco.

«L’eroina sta tornando in circolazione grazie ai costi relativamente bassi. Il mercato è condizionato dall’offerta. L’eroina è anche la droga che crea maggiore dipendenza, dunque la più vincolante e temibile».

Ancora siringhe, giovani che “si fanno” in pieno centro, bucandosi con le siringhe. È un ritorno a trent’anni fa? «No, la situazione è diversa. A dircelo è l’esperienza attuale. Oggi si parla inoltre di poliabuso: non solo eroina, ma anche alcool cocaina, pastiglie, assunte insieme e che quindi si potenziano a vicenda».

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