Editoriali / Sondrio e cintura
Giovedì 20 Dicembre 2018
«Ho sempre cercato di fare il mio lavoro»
Sala gremita per la consegna del “ Ligari d’Argento” alla docente e preside Anna Bordoni Di Trapani. «Sono emozionata, ringrazio i miei alunni per ciò che ho imparato da loro , sperando che abbiano imparato da me»
«Non ho mai avuto la sensazione di fare qualcosa di speciale o di diverso dagli altri. Ho cercato sempre di fare il mio lavoro». Sorride con modestia, Anna Bordoni Di Trapani, nel ricevere il “Ligari d’Argento”, riconoscimento che il Comune di Sondrio assegna ai cittadini particolarmente impegnati nella crescita sociale della città.
E la professoressa Di Trapani, docente e preside, ha svolto un ruolo attivo nella scuola e per la diffusione della cultura, tra pubblicazioni, libri e l’Università della Terza Età, di cui è stata tra i fondatori e direttore dei corsi. «Mi divertivo talmente nel mio lavoro, che quando andavo a ritirare lo stipendio ero quasi incredula: mi pagano per una cosa che farei anche gratis. Comunque di quei soldi avevo bisogno, mi hanno permesso di tirare su due figli, che sono stati il mio migliore investimento». Giovanni e Paolo Di Trapani, tra il pubblico, annuiscono.
Anna Bordoni Di Trapani ha ricevuto la targa dalle mani del sindaco Marco Scaramellini, per la prima volta nel ruolo, ieri in una sala consiliare gremita. Al tavolo i sindaci Alberto Frizziero, Alcide Molteni e Bianca Bianchini, membri della commissione che assegna il premio sulla base di candidature presentate dai cittadini. Flaminio Benetti, scomparso di recente, è stato ricordato con un minuto di silenzio e dalle commosse parole dei colleghi. Insieme a loro, il presidente della Provincia, Elio Moretti.
Quindi, la parola alla destinataria del “Ligari”. «Dovrei essere abituata a parlare in pubblico, ma sono particolarmente emozionata, e siccome le emozioni fanno parte della vita, voglio ringraziarvi di questo» prima, l’ assessore alla cultura Marcella Fratta aveva ripercorso le tappe della vita lavorativa e culturale della Di Trapani.
Laureata in lettere a Milano, è stata docente e poi preside prima al Lena Perpenti e poi al Liceo Classico Piazzi. Ha pubblicato articoli specialistici e un testo di grammatica italiana “Dentro la lingua”. Nelle ultime lezioni per Unitre ha raccontato il cuore dei poeti e la modernità dell’Ulisse dantesco.
Un simpatico flashback: «L’ultimo anno di asilo mi annoiavo. Ero stanca di palline e lineette, volevo frequentare la scuola vera, così scappavo al piano di sopra. E mi mandavano via. Ho fatto anche lo sciopero della fame per andare in prima elementare. Poi la maestra Frepoli ha convinto i miei genitori che potevo assistere alle lezioni, ero una bimba tranquilla. E il primo anno l’ispettrice Samaden, in cappellino e veletta, mi ha fatto l’esame per passare direttamente in seconda. Ero felice».
Una ragazzina avida di sapere «che poi ha messo la sua conoscenza a disposizione di tutti per la crescita della città», come ha rilevato Alcide Molteni. Bianca Bianchini ha sottolineato l’impegno che richiede la direzione dei corsi di Unitre, “sia in termini di capacità organizzative che per stringere rapporti con docenti spesso di fama internazionale, i quali vengono a Sondrio anche per compensi modesti e portano saperi importanti”.
Infine un appello agli amministratori: «La nostra città è diventata proprio bella, per merito di tutti. Che si continui a migliorarla». E un ringraziamento: «A tutti i miei alunni, per quello che ho imparato da loro, sperando che anche loro possano avere imparato da me. È sempre stato un rapporto circolare, bellissimo, che mi ha arricchito la vita».
© RIPRODUZIONE RISERVATA