Editoriali / Lago
Martedì 09 Luglio 2013
Gianola ha deciso
Andrà a processo
Va a processo. Niente patteggiamento. Nessun rito alternativo. Non chiede sconti, ma solo di poter dimostrare la sua innocenza
Luigi Gianola ha preso la sua decisione e ha scelto il dibattimento che si aprirà a Milano il 17 settembre, davanti alla quarta sezione penale.
È di fatto l’unico ad aver optato per questa soluzione anche se a processo si ritroverà con Gianluca Guarischi, ex consigliere di Forza Italia che in virtù delle condanne rimediate in passato non può accedere al patteggiamento. Hanno invece optato per un rito alternativo gli altri 10 imputati.
Gianola, 65 anni, fu arrestato nella sua abitazione all’alba del 12 marzo con l’accusa di corruzione. Secondo la Procura della Dia di Milano, l’ex numero uno dell’azienda ospedaliera ricevette la promessa di una tangente (basta questo per essere arrestati, non serve intascare del denaro, ndr) pari a 180mila euro, ovvero al 2% del valore complessivo del bando che l’AOVV aveva pubblicato per informatizzare tutti gli esami diagnostici ospedalieri. Un bando da 8 milioni e 950mila euro.
A garantire la somma a Gianola sarebbero stati alcuni esponenti della famiglia dei Lo Presti (a giudizio il padre Giuseppe e i figli Salvo Massimiliano e Gianluca) , a capo della Hermex Italia, azienda che ha partecipato al bando valtellinese senza nemmeno aggiudicarselo. A fare da intermediario sarebbe stato l’amico “Leo” Boriani - l’ex direttore de La Padania con il quale il colichese fu filmato mentre entrava in un ristorante milanese in compagnia anche di Giuseppe Lo Presti.
Altri particolari sull’edizione in edicola il 10 luglio de La Provincia di Lecco
© RIPRODUZIONE RISERVATA