Editoriali / Oggiono e Brianza
Domenica 25 Agosto 2013
Dolzago: dopo il rogo del 2012
la Spreafico ha ripreso la crescita
La Spreafico Francesco e F.lli di Dolzago con l’80% di fatturato sul mercato interno attraverso la grande distribuzione e il 20% all’estero, continua a sviluppare il proprio business con continui investimenti in innovazione tecnologica e rete commerciale
Lo stato di salute dell’economia delle famiglie sta anche nelle statistiche interne spesso tenute dalle più importanti aziende locali per monitorare i propri business.
Statistiche certo parziali e senza pretese scientifiche ma che, quando i dati escono da un’azienda che produce e commercializza frutta e verdura com’è il caso della Spreafico Francesco & F.lli Spa di Dolzago, dicono molto sulle difficoltà delle famiglie nell’arrivare a fine mese. «Oggi – dice Mauro Spreafico, amministratore dell’azienda di famiglia – persino la terza settimana è una meta irraggiungibile. Essendo collegati a un bene alimentare di ampio consumo - sottolinea l’imprenditore - ci rendiamo conto delle difficoltà delle persone guardando le fluttuazioni rispetto alla data in cui le persone percepiscono lo stipendio. Le famiglie in difficoltà comprimono i consumi fin dalla metà del mese, anche sui nostri prodotti».
Con l’80% di fatturato sul mercato interno (ma realizzato principalmente al di fuori dei confini lecchesi grazie a cinque strutture in nord Italia) attraverso la grande distribuzione e il 20% all’estero, continua a sviluppare il proprio business con continui investimenti in innovazione tecnologica e rete commerciale.
«Anche nel nostro settore – nota Mauro Spreafico – il mercato è molto difficile e la pressione della crisi si sente, ma con continui investimenti e continue ricerche di nuovi clienti riusciamo a mantenere ed incrementare volumi e fatturati».
Fra gli investimenti tecnologici c’è anche un apposito impianto di maturazione delle banane, un investimento importante che, spiega l’imprenditore. «Ci consente – aggiunge l’imprenditore di Dolzago – di portare la temperatura del prodotto a 18, 19 o 20 gradi finchè matura e poi la fa decrescere fino a stabilizzare in modo da poter vendere il prodotto maturo».
Ancora oggi, tuttavia, l’impegno più forte dal punto di vista degli investimenti nel sito produttivo rimane quello della ricostruzione in via di ultimazione dell’ala aziendale colpita da un grande incendio, a gennaio 2012, scoppiato a causa di un cortocircuito.
Dal punto di vista gestionale l’impegno più grande è sull’estero, dove l’azienda è presente con l’export soprattutto in Europa continentale, Est Europa e Russia.
La nuova sfida, spiega Spreafico, sarà sviluppare ulteriormente la distribuzione in America Latina e in Sudest Asiatico, rimanendo fedeli «a una crescita – aggiunge l’imprenditore – che abbiamo sempre voluto realizzare in modo graduale».
Mai il passo più lungo della gamba, dunque, e sempre attraverso uno studio attento del mercato e delle strategie distributive per quella che, con oltre cinquecento addetti, è un’azienda che si misura con la globalizzazione e che continua a credere nel modello di gestione famigliare.
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