Editoriali / Merate e Casatese
Martedì 02 Luglio 2013
Diana: sono fuori 14 dipendenti
«Un taglio imposto dalla crisi»
L’accordo sindacale sui licenziamenti era già stato raggiunto
Finito un percorso passato da cassa integrazione e solidarietà
Per quattordici dipendenti della Diana Sport di Olgiate Molgora ieri è stato l’ultimo giorno di lavoro: da oggi sono disoccupati.
Si è concluso, senza troppo clamore, il processo di esuberi che ha condotto la storica azienda, specializzata nella produzione di costumi da bagno, a ridurre il personale da 33 a 19 unità a fronte di un calo di lavoro e degli effetti negativi della crisi economica.
La procedura di licenziamento era già stata pattuita tempo fa e nel 2005, quando l’azienda aveva cominciato a lamentare difficoltà di mercato, era chiaro che qualcuno ci avrebbe rimesso il posto. Così, dopo aver cercato di salvaguardare la forza lavoro attraverso la cassa integrazione ordinaria, e poi con quella straordinaria e successivamente con i contratto di solidarietà, terminati gli ammortizzatori sociali l’unica soluzione è stato l’avvio dei licenziamenti che scattano ufficialmente a partire da oggi. Coinvolte 14 persone, per lo più donne, per le quali la ricollocazione risulta piuttosto complessa soprattutto per via della crisi che sta vivendo il settore tessile.
I sindacalisti Tiziano Cogliati della Cisl e Fabio Gerosa della Cisl commentano: «Abbiamo raggiunto un accordo sofferto che tuttavia permetterà di mantenere nel Meratese una seppur minima produzione industriale di constumi da bagno professionali. Con l’azienda abbiamo stabilito un piano di rateizzo del pagamento dei tfr che sarà versato nel corso dei prossimi anni. Inoltre i 14 lavoratori coinvolti avranno un incentivo economico all’esodo. L’azienda si è impegnata a ridurre i tempi del pagamento del tfr se la situazione economica migliorerà». Tutti gli altri dipendenti rientreranno al lavoro a tempo pieno a partire da oggi, senza più l’uso di alcun ammortizzatore sociale.
Matteo Bechis, attuale direttore generale di Diana Sport commenta così l’esito dell’accordo: «E’ stata una decisione sofferta che è stata presa tempo addietro a fronte di una crisi strutturale che sta colpendo la manifattura in generale. Purtroppo la situazione economica non da segnali di miglioramento e per questo è stato necessario ricorrere a una riduzione del personale. La nota positiva è che c’è stato una riduzione del numero complessivo degli esuberi, che inizialmente erano 19 e ora sono scesi a 14. Ora guardiamo avanti e grazie anche al sacrificio di queste persone contiamo di mantenere in Italia, nel Meratese, un laboratorio qualificato per la realizzazione di costumi da bagno di elevata qualità, destinati al mercato professionale. Noi continuiamo a lavorare qui, pur in una situazione di difficoltà. Stiamo facendo il possibile per mantenere le nostre quote di mercato».
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