Editoriali / Tirano e Alta valle
Giovedì 20 Settembre 2018
Causò un incidente mortale: accusato di omicidio stradale
Denunciato per la morte di un motociclista ungherese, avvenuta sulla SS301 del Foscagno lo scorso 11 settembre, un uomo residente in Alta Valle
L’incidente stradale avvenuto intorno alle 15 dell’11 settembre lungo la S.S. 301 “del Foscagno”, in cui ha perso la vita Szabò Gergely Istvàn, cittadino ungherese 48enne, deceduto a seguito di una caduta in motocicletta, non sarebbe avvenuto per una semplice ed autonoma perdita del controllo del motociclo da parte del centauro, ma sarebbe invece stato influenzato da un contatto avvenuto a seguito di una manovra di un altro motociclo che in quel momento stava percorrendo lo stesso tratto di strada nella medesima direzione e che, per qualche istante, si sarebbe trovato fianco a fianco con il magiaro. Questa dinamica è stata ricostruita dai Carabinieri della stazione di Livigno, coordinati dal pm Marialina Contaldo. I militari, giunti sul posto immediatamente dopo il sinistro, hanno identificato alcuni automobilisti che avevano assistito all’incidente, raccogliendo le loro testimonianze ed acquisendo le immagini degli impianti di videosorveglianza dislocati lungo la strada, sia prima che dopo il luogo del sinistro. È stato così che, grazie al colore della moto che i testimoni hanno indicato con certezza come “arancione”, gli uomini dell’Arma, visionando i filmati, hanno identificato il motociclista coinvolto. L’uomo, un 42enne dell’alta valle che vive nel piccolo Tibet per motivi di lavoro, non solo si sarebbe accorto del contatto, girandosi e constatando la caduta del motociclista ungherese, ma, nonostante ciò, avrebbe proseguito la marcia per poi invertirla prima di transitare dal valico doganale del Passo del Foscagno, presidiato dalla Guardia di Finanza. Quindi avrebbe fatto ritorno sui propri passi, ripassando in senso contrario, come se nulla fosse, sul luogo del sinistro, senza fermarsi e prestare aiuto al malcapitato, che comunque, nel frattempo era già stato soccorso da altri automobilisti in transito. A questo punto il motociclista é sceso a Livigno, facendo ritorno a casa propria.
Gli uomini dell’Arma, dopo alcune ore di indagini serrate, sono riusciti a risalire alla marca – una Kawasaki – e alla targa del motociclo arancione. Queste informazioni, incrociate con le immagini delle telecamere di videosorveglianza acquisite, hanno permesso ai Carabinieri di Livigno di identificarlo con certezza. L’uomo è stato trovato in camera propria, intento a fumare uno “spinello”, mentre nella sua stanza sono stati trovati altri tre grammi di marjuana. La moto a bordo di cui si trovava alla guida al momento dell’incidente è stata trovata ancora nella sua disponibilità in un garage di pertinenza del suo alloggio.
La motocicletta e lo stupefacente sono stati immediatamente posti sotto a sequestro, mentre il 42enne, a carico del quale gravano precedenti per guida in stato di ebbrezza, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Sondrio per il reato di omicidio stradale aggravato dalla fuga dopo la commissione del fatto. Il Pubblico Ministero ha richiesto per lui l’immediata applicazione di una misura cautelare. L’uomo ieri è comparso davanti il G.i.p. del Tribunale di Sondrio. Carlo Camnasio, per l’interrogatorio di garanzia, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il G.i.p., accogliendo le richieste del PM, ha per ora irrogato a carico dell’uomo la misura dell’obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria. Ora le indagini della Procura e dei Carabinieri proseguono per fare completa luce sull’accaduto. Intanto domani, presso l’ospedale di Sondrio, avrà luogo l’autopsia sul cadavere della vittima, disposta dalla Procura.
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