Editoriali / Lecco città
Martedì 13 Maggio 2014
Bonus da 80 euro
per 90mila lecchesi
Arriva il “regalo” del Governo con la busta paga di maggio. Confcommercio: «Almeno il 65% delle persone che fanno riferimento a noi ha diritto al beneficio». La Cgil: «Ma si in realtà si tratta di 640 euro all’anno perché si percepiranno a partire da questo mese»
Decine di migliaia di lecchesi in attesa della busta paga, per verificare l’ottenimento del famigerato bonus da 80 euro.
Sono circa 90.000 i lavoratori della provincia di Lecco che beneficeranno, tra il 27 maggio e il 10 giugno – in base al giorno che il rispettivo datore di lavoro ha fissato per l’erogazione degli stipendi – dello sconto che il Governo Renzi ha deciso di applicare riducendo la pressione fiscale. Una parte estremamente consistente, dunque, dei cittadini lecchesi che hanno – fortunatamente, visto il periodo – un’occupazione, avrà diritto allo sconto Irpef concesso a chi percepisce redditi complessivi compresi tra gli 8.145 e i 26mila euro.
Non saranno 80 euro per tutti, ma bonus calcolati in base al reddito, con la punta dei tanto discussi 80 euro raggiunta tra i 16mila e i 24mila euro. Questo, al momento, solo per quest’anno, perché la copertura per il 2015 è ancora tutta da verificare. Massimo Cannella, responsabile del Centro servizi fiscali della Cgil:«Si parla di 80 euro al mese, ma in realtà sono 640 euro all’anno, perché si percepiranno per questo mese e i prossimi sette. In pratica, sono 53 euro al mese, considerando tutto l’anno. In ogni caso, la misura riguarda una larga parte dei lavoratori, considerato che su 36mila dichiarazioni dei redditi di cui ci occupiamo ogni anno, circa 9.000 sono pensionati e dei 27.000 lavoratori che restano, almeno 20.000 rientrano nella fascia compresa tra 8.000 e 26mila euro lordi annuali».
Cifre che corrispondono all’incirca a quelle dei vicini caaf Cisl e che sommate a quelle che riguardano Uil, Acli e i consulenti del lavoro fanno lievitare il totale a circa 90.000 cittadini, considerato che la percentuale stimata di lavoratori interessati si attesta attorno al 60%.
Una quota che però, in determinati settori, è anche più alta. E’ il caso degli operatori del commercio, come rileva il direttore di Confcommercio, Alberto Riva. «Secondo le verifiche effettuate dal nostro osservatorio, almeno il 65% delle persone che fanno riferimento alla nostra associazione hanno diritto al beneficio – ci ha spiegato, allargando quindi il discorso -. I tre interventi del Governo su taglio del cuneo fiscale, riduzione dell’Irap e tassazione delle rendite finanziarie ci vedono d’accordo».
Un altro settore importante, infine, tra quelli interessati dal bonus, è quello della scuola: in questo senso, il 60% dei lavoratori – tra docenti, amministrativi e ata – percepirà il benefit. Si parla di circa 3.000 persone sulle oltre 5.000 complessive. n
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