Editoriali / Lago
Martedì 08 Ottobre 2013
Bellano, “graziati” dalla Tares
Ma commercianti senza meriti
Per loro il Comune ha azzerato la percentuale delle tariffe. Beneficiati ristoranti, trattorie, bar, pizzerie, ortofrutta, negozi di fiori e piante. Ma un’amara sopresa: si sono rivelati inadempienti: «Il 100% non fa la raccolta differenziata dei rifiuti. Sono partite le sanzioni e le hanno pure contestate»
Il Comune ha cercato di dare una mano alle categorie delle utenze non domestiche più colpite dal salasso della Tares: una stangata che avrebbe potuto rivelarsi un autentico colpo di grazia per le attività in questo periodo di crisi.
Eppure i commercianti, così aiutati, non hanno dimostrato di essere bravi cittadini attenti e solleciti nel differenziare i rifiuti.
«La Tares colpisce la famiglie più numerose e le categorie commerciali, soprattutto bar e ristoranti. È previsto qualche aiuto?», è la domanda posta da Thomas Denti della minoranza “Bellano avanti” in consiglio comunale.
L’assessore al bilancio Giuseppe Scaccabarozzi ha spiegato il meccanismo con il quale è stata determinata la tassa: «Per il calcolo delle tariffe, abbiamo deciso di applicare l’85% dei costi a tutte le categorie, suddivise in ventuno attività, con dei casi particolari».
Per i ristoranti, trattorie, bar, osterie e pizzerie è stata azzerata la percentuale, come pure per le attività di ortofrutta ed i negozi di fiori e piante per limitare al minimo possibile l’applicazione della Tares.
Stesso trattamento è stato applicato alle case di cura e di riposo, agli ospedali e caserme.
Le istanze dei commercianti, insomma, sono state ascoltate, nel limite del possibile, però, nello smaltire i rifiuti la categoria non rappresenta certamente un esempio da imitare.
«Abbiamo aperto una campagna di controllo. – ha riferito l’assessore Valentina Cari – ed è emerso che il cento per cento degli esercizi commerciali non fa la differenziata. Sono partite le sanzioni ed i commercianti le hanno pure contestate».
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