Editoriali / Oggiono e Brianza
Mercoledì 02 Ottobre 2013
Annone, Riva Acciaio
In arrivo gli stipendi
L’intera cifra del mese di settembre sarà versata sui conti correnti dei 54 in forza entro il 10 di questo mese. Così la parola fine sulla vicenda che ha colpito i lavoratori lecchesi
L’intero stipendio di settembre sarà versato interamente sui conti correnti dei 54 dipendenti della Riva Acciaio entro il 10 di questo mese.
E così sarà possibile scrivere la parola fine su una complessa vicenda che ha colpito i lavoratori lecchese, impiegati nella Riva Acciaio di Annone, uno dei sette poli produttivi del gruppo che fa capo all’imprenditore Emilio Riva, i cui beni sono stati sequestrati dalla magistratura di Taranto.
Ieri pomeriggio si è svolto un incontro in Confindustria Lecco per parlare del futuro della sede lecchese.
«Innanzitutto abbiamo provveduto a prolungare di altri dodici mesi il contratto di solidarietà – dice Rino Maisto della Fiom – anche se in questo momento i dipendenti non stanno usando l’ammortizzatore sociale perché il lavoro non manca».
E l’incontro è stato anche l’occasione per parlare del sequestro del gruppo Riva e del disastro che si è consumato negli ultimi 20 giorni, con la chiusura degli stabilimenti Riva Acciaio e decine di milioni di euro di ordini sfumati a causa del blocco produttivo.
«Ci è stato spiegato che attraverso l’accordo fra il ministro del Mise Fabio Zanonato, Carlo Riva (responsabile dell’acciaieria) e le banche, è stato possibile garantire una fideiussione all’impresa, grazie alle garanzie degli istituti di credito (Banca Intesa soprattutto), pur mantenendo il sequestro dei 60 milioni di euro trovati nelle casse della società».
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