Editoriali / Lecco città
Giovedì 20 Febbraio 2014
Altro che felicità
Lecco si distingue
per il malumore
La ricerca del Censis smentisce l’Istituto Fromm. Giovani disoccupati, famiglie indebitate, fallimenti: i lecchesi non stanno affatto bene e i problemi li vivono con ansia
Ottavi nella classifica del “Disagio da crisi” secondo il Censis:altro che felicità.
Se qualche giorno fa, grazie all’indagine della Scuola di psicoterapia “Erich Fromm” di Prato, Lecco era salita alla ribalta delle cronache nazionali come provincia più felice del Paese, ora l’istituto di ricerca socioeconomica rimette le cose a posto.
Il nostro, infatti, è tutt’altro che un territorio sereno, almeno stando a quanto emerge andando a verificare l’indicatore sintetico del disagio nella crisi. In una scala di valori in cui da 0 a 100 le difficoltà sono indicate crescendo, il punteggio di 60 ottenuto colloca la Provincia di Lecco all’ottavo posto tra quelle con più problemi, alla pari con Ragusa e un punto sopra Napoli.
L’indicatore realizzato dal Censis prende in esame e sintetizza un ampio set di variabili.
Si va dalla disoccupazione totale e giovanile, che anche a Lecco ha raggiunto picchi prima sconosciuti, passando dall’indebitamento delle famiglie e dall’intensità dei fallimenti dichiarati per arrivare alla quota di delitti di criminalità denunciati e ai minori denunciati sul totale, senza dimenticare le sofferenze bancarie sul totale degli impieghi, l’indice delle infrastrutture sociali, il reddito disponibile pro capite, la spesa delle famiglie pro capite e la dispersione scolastica, basata sul quinquennio di istituti tecnici, scientifici e classici.
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