Alla ricerca di un’idea o di un’intuizione, che avvicini la tregua in Ucraina. In Arabia Saudita le delegazioni statunitense, russa ed ucraina sono chiuse da interminabili ore in un albergo di superlusso in stanze rigorosamente separate. E chissà quanto ci resteranno a meno di clamorose svolte o necessità di ulteriori contatti in patria. I nemici si parlano attraverso i mediatori Usa. Quindi è intuibile la fatica a cui sono soggetti i negoziatori d’oltreoceano e il rischio di non corrette interpretazioni. Questa di Riad viene considerata una sessione «tecnica», che ha come obiettivo definire, in concreto, i passi necessari per raggiungere un’intesa di cessate il fuoco, primo passo per poi sperare in una successiva futura pace dopo nuovi negoziati. «Questioni complesse», necessità di «creatività», colloqui «interessanti» sono alcune delle espressioni utilizzate dai membri delle tre delegazioni, alcuni dei quali non conosciuti dal grande pubblico.
Proprio perché questa è una sessione «tecnica», tanti sono gli specialisti militari e diplomatici messi in campo. Colpisce inoltre la presenza di alcune personalità, all’apparenza di secondo piano, che potrebbero invece giocare ruoli fondamentali. Da parte americana si è appreso che con i russi parlano il direttore senior del Consiglio di sicurezza nazionale Andrew Peek e quello della pianificazione politica Usa Michael Anton. Ambedue hanno lavorato con la prima Amministrazione Trump e neanche troppo a lungo. Forse sono stati scelti dalla Casa Bianca per le loro capacità diplomatiche e comunicative. Tra i russi spiccano Grigorij Karasin, ex alto diplomatico, e Serghej Beseda, ex capo del quinto Dipartimento dei Servizi segreti, quello dell’Informazione, un pezzo da novanta a lungo considerato molto vicino a Vladimir Putin. Dalle cronache si sa che proprio Beseda fu incaricato dal capo del Cremlino di una missione delicata in Ucraina nel febbraio 2014 durante la rivolta dell’Euromaidan. Forse è colui che facilitò la fuga dell’ex presidente Janukovich in Russia. Beseda è caduto in disgrazia dopo il fallito blitz del febbraio 2022, quando egli pronosticò una «passeggiata» delle Forze armate federali fino a Kiev. Adesso l’ex generale dell’Fsb è a sorpresa a Riad. Il capo delegazione ucraino è il ministro della Difesa, Rustem Umerov, un tataro di Crimea, i cui antenati furono deportati dai russi in Asia centrale.
Quali siano le tematiche trattate in Arabia Saudita non è dato saperlo ufficialmente. I media hanno provato a definirle, sfruttando fonti anonime. Al momento per Kiev i punti più importanti delle discussioni «tecniche», appena iniziate, riguardano i problemi energetici e infrastrutturali. Zelensky vorrebbe fornire un elenco di siti da non bombardare: centrali elettriche, porti e ferrovie. Mosca vorrebbe resuscitare l’«accordo del grano» - con rotte sicure per le sue navi mercantili nel mar Nero - dopo averlo abbandonato nel 2023. Gli ucraini, nel frattempo, sono riusciti a superare il tetto del proprio export antecedente al 2022 grazie a nuovi accorgimenti.
I veri nodi riguardano semmai il controllo della centrale atomica di Zaporizhazha, attualmente in mano russa, che gli Usa vorrebbero prendere per sé; la verifica del cessate il fuoco una volta dichiarato; il blocco della mobilitazione in Ucraina; la fine degli approvvigionamenti militari occidentali a Kiev. Non è chiaro ancora se truppe straniere saranno dislocate a vigilare la tregua o posizionate presso i siti da non colpire. Britannici e francesi hanno già dato la loro disponibilità a Zelensky; nelle ultime ore, pare, ma non ci sono conferme, che anche i cinesi potrebbero fornire un loro contingente da dislocare semmai dalla parte russa insieme a militari di Paesi amici del Cremlino.
Un ultimo elemento: russi e ucraini si stanno prendendo il tempo che serve, mentre gli americani hanno fretta. La Casa Bianca vorrebbe arrivare alla tregua per la Pasqua. Quest’anno sia quella cattolica che quella ortodossa cadono il 20 aprile. Sarebbe davvero un miracolo che le colombe tornassero a volare su queste terre martoriate.
© RIPRODUZIONE RISERVATA