Economia / Tirano e Alta valle
Giovedì 13 Agosto 2015
Vino del Gabbiano: voglia di rivincita
Per la prima volta il prodotto “Doc” di una cooperativa lecchese che rilancia le vigne. “Abbaglio”, “Stigma” e “Sentenza” i nomi delle bottiglie scelti con gli esperti della cantina valtellinese Negri.
La solidarietà e l’impegno sposano il buon bere. Anzi, il bere “Doc”. Infatti per la prima volta nella storia delle cooperative del lecchese, è stato prodotto un vino vino “Doc”, un Valtellina Superiore dal nome “Abbaglio”, che la cooperativa Il Gabbiano di Colico (con sedi anche a Sondrio e a Lodi) ha prodotto accompagnata dalla casa vinicola Nino Negri. L’esordio è avvenuto sotto le stelle, la notte di lunedì 10 agosto, San Lorenzo, a Sondrio durante “Calici di Stelle”.
Cecco Bellosi, responsabile de “Il Gabbiano”, spiega: «Si tratta del nostro primo prodotto di qualità, del quale dobbiamo ringraziare i nostri ospiti, che insieme ai maestri di lavoro hanno curato le vigne che ci sono state affidate sulle Terrazze Retiche, luoghi di impegno da preservare. Si tratta di un vino Doc di qualità secondo gli esperti della Nino Negri, cui seguirà alla fine dell’anno una Docg, dal nome “Stigma” e poi un altro Docg dal nome “Sentenza”».
I nomi non sono casuali: «Sono stati scelti dai nostri ospiti, in collaborazione con i giovani artisti di Art Station di Lecco. “Abbaglio, Stigma e Sentenza” sono emersi da un laboratorio che parlava dell’esperienza che una persona può fare quando entra nel mondo della droga. Ovvero cosa succede quando ci si avvicina alla droga nelle varie tappe: dall’“abbaglio” illusorio che ti dà la droga, allo “stigma” della società, quando ti accorgi che è una dipendenza, fino alla “sentenza” che viene dalla Giustizia quando finisci a delinquere per procurarti la droga».
E Massimo Pirovano, direttore dell’associazione comunità “Il Gabbiano” racconta: «Cinque anni fa leggemmo un articolo de “La Provincia” Di Sondrio che lanciava l’allarme abbandono delle vigne valtellinesi, visto che la raccolta è manuale e ormai gli anziani non la potevano più fare. Per cui abbiamo pensato a un ricambio generazionale». Per il Gabbiano di Colico è stata una rivelazione: «Ci è sembrata una bella idea quella di impegnarci nelle vigne. Un modo educativo di crescita per i nostri ospiti e anche un messaggio al territorio: non siamo solamente un problema, ma anche una risorsa».
Dei soci del Gabbiano di Castione Andevenno avevano poi una piccola vigna e l’hanno data ai lavoratori in comodato d’uso. Man mano si sono aggiunte altre vigne in abbandono. Così il Gabbiano è partito con la vendita dell’uva al Consorzio dei vini della Valtellina, in un primo tempo. «Ma da tre anni – spiega Pirovano - abbiamo pensato di farci da soli il vino. I primi due esperimenti non sono andati benissimo. Ma quest’anno abbiamo avuto la svolta con la Nino Negri». Le prospettive, adesso, sono decisamente più incoraggianti. Il costo di “Abbaglio” è di 6 euro alla bottiglia e di 30 euro a cartone. E, pagate le spese, il ricavato di questa social economy di largo respiro va alla comunità.
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