Economia / Sondrio e cintura
Sabato 31 Agosto 2013
Via l’Imu, tanti dubbi
«Si vive alla giornata»
L’assessore Busi commenta i provvedimenti - «Le cifre trasferite sono sempre inferiori
e poi c’è anche l’incognita delle case Aler»
È la notizia del giorno, ma per chi deve far tornare i conti dei Comuni mancano ancora troppi tasselli per avere certezze.
«Ormai si vive alla giornata, il quadro continua a cambiare e noi seguiamo tutto con apprensione, sperando sempre che non ci arrivi qualche tegola, fra tagli e nuovi adempimenti». È il commento amaro dell’assessore al Bilancio del Comune di Sondrio Gianpiero Busi sulle ultime novità arrivate da Roma, cioè l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e l’introduzione dal prossimo anno della nuova “Service tax” che in pratica riunirà la Tares e l’imposta sulla casa, con una nuova articolazione.
Mentre sulle decisioni del governo Letta si sono già scatenate discussioni e polemiche, a palazzo Pretorio si pensa al riflesso dei provvedimenti sui conti del municipio, partendo dagli scostamenti rispetto al bilancio di previsione approvato l’anno scorso a dicembre. «Senza l’Imu prima casa ci verrebbe a mancare circa un milione di euro, che poi lo Stato in teoria dovrebbe darci - spiega l’assessore -. Dico “in teoria” perché in passato in situazioni analoghe la cifra trasferita è sempre stata inferiore a quanto risultava ai nostri uffici in base agli introiti precedenti, ma staremo a vedere. Poi c’è da capire la questione dell’Aler, che ho sentito discutere in una trasmissione tv, perché se anche questi immobili rientrassero nell’abolizione dell’Imu ci mancherebbero altri 250mila euro circa».
Tanti punti di domanda, insomma, per il prossimo anno e non solo: «Per adesso sappiamo che la scadenza per approvare il bilancio di previsione 2014 slitterà ad ottobre – dice Busi -, visto che bisognerà aspettare la legge di stabilità. Viviamo alla giornata, insomma. Nel frattempo aspettiamo ancora il saldo dei trasferimenti statali: di solito arrivavano ad aprile, ora siamo praticamente a settembre e ancora non sappiamo quanto avremo, visto che abbiamo ricevuto solo un acconto di 500mila euro ma non abbiamo informazioni sull’ammontare totale dei fondi né sul momento del trasferimento. Di certo a questo punto ci servono entrate di cassa, perché siamo alla frutta».
Prossimamente si capiranno meglio criteri e meccanismi della nuova “Service tax”, altro argomento sul quale secondo l’assessore ci sono molti punti da chiarire, «perché dover mantenere o meno l’esenzione sulla prima casa non è differenza da poco. Ho letto da qualche parte anche un’ipotesi per cui ai Comuni sarebbe permesso di rivedere gli estimi catastali, il che sarebbe un’idea intelligente perché ci permetterebbe di riordinare tutto facendo un progetto complessivo, eliminando le sperequazioni che attualmente si fanno sentire negli importi dell’Imu».
In tutta la vicenda di queste ultime settimane, comunque, c’è una questione che al responsabile delle finanze di palazzo Pretorio proprio non va giù: il passaggio alla Tares, seguito poi dall’annuncio della riforma verso la nuova imposta. «Da un anno stiamo lavorando come pazzi per fare elaborazioni, simulazioni e calcoli sul nuovo sistema previsto dalla legge nazionale – sottolinea l’assessore –, arrecando anche disagi ai cittadini perché pagamenti e organizzazione sono diversi, con i comprensibili malumori e mal di pancia. Adesso ci dicono che per l’anno prossimo bisognerà rifare tutto da capo, e a noi cadono le braccia».
Ma c’è un altro aspetto su cui Busi invita a riflettere: «A Sondrio non abbiamo ville e castelli – dice – ma un certo numero di attici e super-attici sì. Questi ora diventeranno prime case e non pagheranno nulla, siamo sicuri che vada bene così?».
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