Economia / Merate e Casatese
Sabato 29 Giugno 2013
Verderio: Ferrari in crisi
Sono a rischio 118 posti
L’azienda di Verderio annuncia la cessazione
Nascerà una “new co” con 85 lavoratori su 203
Possibile il ricorso alla cassa straordinaria
Dalla crisi non si salva neppure la Agostino Ferrari: la proprietà è pronta a ridimensionare la forza lavoro passando da 203 maestranze a 85 dipendenti fra impiegati e operai.
In Confindustria Lecco si è tenuto un incontro fra i titolari dell’azienda e il sindacato per fare luce sul futuro della Agostino Ferrari.
Il piano della proprietà è quello di cessare l’attività della Agostino Ferrari entro il 17 luglio, porre in liquidazione l’azienda e attivare subito dopo una nuova società – una new company – che si farà carico della produzione per consentire una continuità industriale.
Tuttavia l’assetto della new co, nel piani dell’azienda consentirà di mantenere un posto di lavoro solo a 85 persone, per gli altri scatterà subito una procedura di cassa integrazione straordinaria che durerà sei mesi dal momento che l’azienda ha già sfruttato tutti gli altri ammortizzatori a disposizione.
La nuova azienda consentirà agli 85 dipendenti un accesso graduale nel corso dei successivi sei mesi alla data di creazione della società, mentre per il resto della forza lavoro sarà probabilmente possibile attuare una nuova cassa integrazione di dodici mesi che dipenderà dall’attivazione di nuove procedure per la vecchia società in liquidazione.
Nell’incontro si è ipotizzato l’avvio di un preconcordato, ma si tratta al momento solo di ipotesi. «Per il momento la proprietà ha assicurato il pagamento delle mensilità arretrate che dovrebbe avvenire il 10 luglio – ha spiegato il sindacalista Domenico Alvaro della Fiom Cgil – mentre la situazione finanziaria non consentirà l’anticipo della cassa integrazione da parte dell’azienda. Sarà quindi necessario chiedere il pagamento diretto dall’Inps e questa procedura potrebbe comportare fino a sei mesi di attesa prima che i lavoratori riescano effettivamente a percepire un sostegno al reddito».
In base alla ricostruzione dei dipendenti che ieri hanno presidiato la sede di Confindustria in attesa di conoscere il loro futuro, l’azienda da quattro o cinque mesi non sta versando gli stipendi che tra l’altro sono alleggeriti dal ricorso a un contratto di solidarietà attivo dalla fine del 2012.
«La scelta dei lavoratori che entreranno nella new co dipenderà da un accordo sindacale - continua Alvaro – e saranno favorite le persone che hanno carichi famigliari e un’anzianità contributiva più elevata».
La speranza dei dipendenti è che, attraverso una trattativa sindacale, l’azienda torni sui suoi passi, concedendo a più persone di entrare nel progetto new co: «Sapevamo che la situazione era difficile, ma non pensavamo che si sarebbe arrivati a questo – dice un lavoratore – speriamo che l’azienda conceda a un numero maggiore di persone di continuare a lavorare. Ogni posto di lavoro in più è una famiglia in più che si salva».
I sindacati hanno preso atto del le decisioni dell’azienda, mentre lunedì 1 luglio (dalle 13 alle 14 e successivamente dalle 14 alle 15) si svolgeranno le assemblee con i lavoratori nel corso delle quali i sindacati cominceranno a strutturare un piano di trattativa nel tentativo di ridimensionare il dramma occupazionale.
La proprietà, da noi contattata attraverso Confindustria, al momento non rilascia dichiarazioni.
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