Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 02 Agosto 2017
Vendemmia, c’è aria di grande annata
Murada, Fondazione Fojanini: «Presto per dare indicazioni certe, ma i segnali sono più che positivi». I tecnici parlano di maturazione «precocissima», come è avvenuto, negli ultimi vent’anni, solo nell’anno 2007.
Una grande annata. Se ne parlava, c’erano stati i primi pronunciamenti da parte dei “guru” del mondo dei grappoli, delle vigne e cantine ma dal contesto provinciale si “gettava acqua sul fuoco”, si parlava di una stagione «senz’altro buona», si prendeva ancora un po’ di tempo per studiare la situazione.
Poi, ieri dalla Fondazione Fojanini, centro di ricerca sull’agricoltura hanno rotto gli indugi. Graziano Murada, direttore della Fojanini, ha parlato per la prima volta questa estate di una vendemmia che si preannuncia straordinaria. «Al momento – ha affermato – ci troviamo in presenza di un’annata precocissima, è ancora presto per dare indicazioni certe sulla vendemmia, ma anticipo che i segnali sono più che positivi».
Annata precoce. «Il 2017 – si chiarisce – ha al momento parametri chimici che lo fanno rientrare addirittura tra le annate “precocissime”, in passato queste condizioni nella maturazione dei grappoli si erano verificate solo nel 2007, quest’anno il fenomeno si registra per la seconda volta negli ultimi 20 anni». I tecnici della Fondazione hanno iniziato a luglio il lavoro di campionamento delle uve per le prime valutazioni. Le analisi servono a valutare il trend di maturazione. Analisi, chiarisce Murada, «che vengono effettuate da 20 anni su uve che provengono da “vigneti guida”, campionando sempre le stesse piante e con la stessa tecnica di prelievo. Criteri – ha aggiunto – che ci permettono di avere un quadro preciso sull’andamento della maturazione».
Nell’analisi del prodotto, viene spiegato, la carica produttiva della vite valtellinese «è nella norma», tranne in quelle zone colpite dal gelo primaverile. I pesi medi dei grappoli sono nella media, e il loro peso finale «dipenderà molto dall’andamento climatico di agosto». Il segreto ad ora è nello “sviluppo fenologico”, lo sviluppo della pianta, che è anticipato. «La fase fenologica della colorazione degli acini – ha ancora spiegato Murada – è, nelle aree che si stanno dimostrando più precoci, al 40/50%. Al di sopra dei 500 metri di quota questa percentuale diminuisce al 10/20% Già alla ripresa vegetativa – ha proseguito – dopo l’inverno si osservava un anticipo che, a metà aprile, era quantificabile in 7-10 giorni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA