Valtellina, terra di risparmiatori. Cresce la ricchezza media delle famiglie

Valtellinesi da sempre gran risparmiatori, la provincia di Sondrio si scopre anche terra di investitori e, complessivamente, si conferma ancora una terra mediamente ricca.

C’è proprio la Valtellina nella top 3 dei territori italiani in cui la ricchezza complessiva delle famiglie (titoli a custodia più depositi) negli ultimi sei anni è cresciuta di più secondo la graduatoria stilata dal Sole 24 Ore del Lunedì che ha rielaborato i dati Infostat della Banca d’Italia (aggiornati ad aprile).

Un’analisi che evidenzia come, in generale, il risparmio degli italiani fermo sui conti correnti o investito in titoli di Stato sia cresciuto. «In termini nominali - spiega il quotidiano di Confindustria - l’aumento delle somme detenute dalle famiglie consumatrici è del 25,6% rispetto al 2018; invece a parità di potere d’acquisto (attualizzando gli importi del 2018 ai prezzi di oggi) si riduce a +7,1 per cento». Un incremento non omogeneo: negli ultimi sei anni i risparmi investiti in titoli, grazie anche alle emissioni dei Btp, sono saliti del 20% a prezzi costanti, mentre i depositi bancari hanno perso il 2% circa.

Per quanto riguarda la provincia di Sondrio, la ricchezza media delle famiglie ad aprile era di 40.600 euro pro capite contro una media nazionale di 34.600 euro. Una cifra suddivisa tra 24.200 euro dei depositi bancari (18.900 euro media nazionale) e i 16.400 euro di titoli (15.700 in Italia). A parità di potere d’acquisto tra il 2018 e il 2024 significa un incremento, per i depositi, dell’1,8%, mentre a livello medio nazionale si registra un decremento dell’1,8%. Infatti, in 68 delle 103 province monitorate i conti correnti delle famiglie chiudono in calo rispetto al 2018, sempre ragionando a prezzi costanti: qui l’impatto dell’inflazione ha eroso il potere d’acquisto. In generale, secondo l’analisi dei dati, dove la ricchezza pro capite è più elevata, accelera la corsa ai titoli in custodia: qui la volontà di investire alla ricerca di rendimenti maggiori alimenta la fuga dai conti correnti.

I numeri di aprile confermano comunque la propensione dei valtellinesi per il risparmio che era già stata evidenziata dallo studio Tagliacarne di maggio secondo cui la provincia di Sondrio era al ventitreesimo posto assoluto con una percentuale di propensione al risparmio (rapporto fra risparmi e reddito disponibile riferito ai dati 2022) del 9,7% con un balzo in avanti di 11 posizioni rispetto al 2019 in una classifica guidata da Biella con il 15,4%.

In termini nominali complessivamente ci sono comunque più soldi rispetto a sei anni fa nelle tasche delle famiglie, ma le scelte di risparmio stanno cambiando. Venuto meno l’effetto degli accumuli di liquidità del dopo pandemia, favoriti dal blocco dei consumi durante il Covid, le somme nei depositi bancari sono tornate a calare (-2,5% da aprile 2023 ad aprile 2024), complice l’aumento dei tassi di interesse e quindi l’appeal crescente di investimenti più convenienti: anche se sui conti correnti resta circa il 30% del risparmio familiare, le cifre investite nei titoli a custodia alla fine del primo trimestre 2024 hanno toccato quota 925 miliardi euro, 218,5 miliardi in più rispetto al dato consolidato di fine marzo 2022 (+22,7%).

Rispetto al 2022, quando si registrarono le prime fiammate dei prezzi, il saldo totale dei depositi bancari delle famiglie consumatrici è crollato di 59 miliardi di euro, da 1.173 miliardi a 1.114 miliardi. In questo periodo le famiglie hanno dovuto attingere ai propri risparmi per far fronte al caro vita e all’incremento dei tassi di interesse sui prestiti. Ad essere cambiato, infatti, è il valore del denaro: attualizzando la liquidità ferma nei depositi bancari al costo della vita di oggi attraverso l’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie a reddito fisso emerge l’erosione del potere d’acquisto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA