Valtellina premiata come «miglior area vitivinicola» d’Italia

La “Miglior area vitivinicola” d’Italia. Un premio prestigioso quello conferito dalle guide de L’Espresso 2025 alla Valtellina e ritirato martedì sera dal presidente del Consorzio Tutela Vini di Valtellina, Mamete Prevostini, nel corso dell’evento di celebrazione dei 45 anni delle guide che dal 1979 raccontano con passione il meglio dell’Italia, andando oltre i confini della tradizione e mantenendo sempre vivo il rispetto per chi contribuisce a rendere grande il panorama enogastronomico italiano, al Teatro Arcimboldi di Milano con più di mille invitati tra cui operatori economici, produttori, giornalisti e i più famosi cuochi italiani.

Un premio che esce dai soliti schemi, che va oltre il singolo vino o la cantina, e riconosce piuttosto pregio, valore e bellezza dell’intero sistema territoriale per il quale viticoltura ed enogastronomia rappresentano forza e traino. La conferma della bontà della strada intrapresa dal Consorzio nel voler diventare la bandiera attorno a cui costruire un modello di sviluppo che punta alla qualità, a una costruzione sartoriale dell’offerta, nella consapevolezza che se anche la si volesse fare, la competizione sui numeri sarebbe già persa in partenza. Di quella responsabilità, insomma, che i produttori si sono presi per il futuro della Valtellina riconoscendo i territori vitivinicoli come attrattori e portatori di italian style.

La serata, condotta da Lavinia Spingardi, è stata inaugurata dalle parole del direttore de L’Espresso, Emilio Carelli e arricchita dagli interventi del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, dell’assessora alla Mobilità di Milano, Arianna Censi, e di Gianluca Ianuario, presidente de L’Espresso.

Un parterre di prestigio per un premio che riempie di felicità e orgoglio il presidente del Consorzio Prevostini. «Per me ritirare il premio che riconosce la Valtellina come miglior area vitivinicola d’Italia è stato un onore e un privilegio - dice -. Ho avuto la fortuna di raccogliere il frutto del lavoro svolto negli ultimi quarant’anni da tutto il comparto vitivinicolo: dai produttori alle cantine che sono diventate dei veri gioielli dell’enologia. La conferma di quello che andiamo dicendo da tempo, del percorso intrapreso dal Consorzio che comincia a generare belle soddisfazioni». E certamente poter parlare davanti a una platea così qualificata, alla presenza degli chef più importanti del panorama italiano che hanno sentito dire che la Valtellina è l’area vitivinicola dell’anno non è male.

«La cosa importante - prosegue Prevostini - è che questo è il premio al territorio e alla sua storia. Oggi le aziende vinicole oltre a sfruttare il nebbiolo in cantina per fare un vino superlativo stanno usando il territorio come volano di immagine. Una bellezza di cui i visitatori non possono che innamorarsi. Luca Gardini (il critico dei vini, ndr) dopo le degustazioni fatte in Valle se n’è andato dicendo che si tratta di una zona fantastica. La grandezza di questo riconoscimento, voglio ribadirlo, sta proprio nel fatto che è tutto il territorio ad essere coinvolto e che ci dice che possiamo fare cose spettacolari perché abbiamo una terra spettacolare per bellezza e per i prodotti che ne derivano. Ci dice che possiamo arrivare ovunque. Dobbiamo semplicemente non perdere il contatto con la realtà, sapere da dove arriviamo e cosa stiamo facendo e avere obiettivi precisi e comuni per il futuro».

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