Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 28 Ottobre 2015
Valle fuori mercato senza banda larga
Il grido d’allarme di Confindustria Lecco Sondrio all’incontro sui temi della connessione veloce. Ferrini, titolare della Computer Halley: «La fibra deve arrivare agli utenti finali, il governo deve fare di più».
Connessioni veloci e “Internet delle cose”? Belle idee per il futuro, con esperienze innovative molto interessanti proprio nel cuore della provincia di Sondrio. Ma per la maggior parte delle aziende e dei cittadini il presente in Valtellina è tutta un’altra cosa. «Qui - è l’allarme degli addetti ai lavori - in media siamo sicuramente sotto i 250kb reali. I nostri competitor viaggiano a 20mega. Senza banda larga la valle è condannata».
Dopo la giornata dedicata all’«Internet delle cose» - una famiglia di tecnologie il cui scopo è rendere qualunque tipo di oggetto, anche senza una vocazione digitale, un dispositivo collegato a Internet, in grado di godere di tutte le caratteristiche che hanno gli oggetti nati per utilizzare la rete - da Confindustria Sondrio Lecco, ritorna al centro dell’attenzione la questione dell’assenza di un’adeguata diffusione della fibra ottica in Valtellina e delle difficoltà che colpiscono la periferia. Lo ha spiegato chiaramente Furio Ferrini, presidente di Computer Halley, azienda all’avanguardia in questo settore, nota - fra le altre cose - per aver lavorato nel recupero del relitto della Costa Concordia, un’operazione complicata ed esemplare per mettere al centro dell’attenzione mondiale le competenze delle aziende italiane.
«La politica deve intervenire sulla banda larga - ha spiegato Ferrini, presidente di Consortech, il consorzio che riunisce le imprese tecnologiche della provincia di Sondrio -. Ci sono stati interventi del governo, ma se poi la diffusione delle connessioni veloci arriva solo alla centralina e mancano i collegamenti con gli utenti finali, allora è chiaro che non basta. Gli enti devono puntare a un aumento del numero di clienti connessi. La Valtellina è vittima di questi ritardi».
Ferrini ha illustrato un’esperienza personale decisamente negativa. «Porto la mia testimonianza: la fibra arriva a una centralina che dista 150 metri dal mio edificio, ma mi chiedono 25mila euro per avere l’attacco. Se il contesto è questo, competere con il resto del mercato è molto più difficile».
I numeri parlano chiaro. Secondo alcune stime pubblicate a livello nazionale, la banda larga nel 50% delle utenze determinerebbe un aumento del Pil di 4 punti percentuali e la creazione di 700mila posti di lavoro. «I nostri competitor a Milano viaggiano a 20mega, noi in upload a 250 kb. Noi promuoviamo questi eventi per diffondere una cultura dell’innovazione sul territorio. Abbiamo Politech, per fortuna. Non solo c’è il rischio di non crescere, temiamo di dover affrontare dei veri e propri problemi se non ci sarà un reale miglioramento. Si sente spesso parlare di internazionalizzazione e di export, non si ha però la consapevolezza della necessità di poter contare su questi aspetti per potere competere sui mercati europei e mondiali». Non basta, insomma, poter dire che i nostri prodotti sono i migliori. «Servono tecnologie innovative. Si potrebbe fare un salto di qualità anche in Valtellina, ma occorre una cultura che lo comprenda e ci permetta di agire di conseguenza».
Al di là dei problemi evidenziati, la conferenza di ieri è stata utile per analizzare le opportunità legate alla diffusione della “Iot” nel manifatturiero e nei servizi. Dopo l’intervento del presidente Terziario avanzato Sezione di Sondrio di Confindustria, Sergio Schena, e di Ferrini, hanno preso la parola Flavio Bonomi, fondatore e Ceo di Nebbiolo Technologies, Fabio Esposito di Ghelfi Ondulati sul tema “Fabbrica intelligente: storia di un’esperienza Valtellinese” e Stefano Vaninetti di IoE Evangelist Cisco sulla questione di “Digitizing the World”.
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