Valchiavenna, manca il personale negli enti comunali

«I dipendenti preferiscono andare nel settore privato o in Svizzera» commenta il sindaco di Piuro, Omar Iacomella

La Valchiavenna ripiomba nelle difficoltà con il personale degli enti locali. Dopo annate difficilissime sembrava che i Comuni della valle si fossero incamminati su un percorso positivo nel reperimento, e nel mantenimento, del personale che si occupa dei diversi settori di intervento. E, invece, l’estate ha portato una serie di notizie non positive. Se ne andranno il tecnico capo-area che si occupa di urbanistica nel Comune di Chiavenna, il tecnico del Comune di Gordona e la ragioniera capo del Comune di Piuro. Una ecatombe improvvisa che sta mettendo le amministrazioni in difficoltà; Comuni per altro appena andati al voto e che hanno rinnovato i Sindaci uscenti.

«La situazione è questa – commenta il sindaco di Piuro Omar Iacomella – e non possiamo farci niente. Il venir meno di figure apicali in settore strategici delle amministrazioni comunali rischia di bloccare tutta la macchina. Si pensi ai lavori pubblici, che dipendono non solo dagli uffici tecnici ma anche da quelli contabili».

C’è, insomma, una nuova ondata di fughe, anche questa volta in direzione del settore privato. Più remunerativo, forse, ma soprattutto con maggiori possibilità di crescita personale e «livelli di burocrazia non confrontabili con quelli del settore pubblico – continua Iacomella – dove purtroppo le incombenze sono diventate una giungla. Orami i dipendenti preferiscono andare nel settore privato, anche con contratti part-time». Non solo, o non tanto in questo caso, la concorrenza della Svizzera con i suoi alti stipendi. Insomma, le difficoltà ci sono ancora un po’ in tutti i Comuni della valle, ma negli ultimi mesi la situazione sembrava non da allarme rosso.

Attualmente c’è una ricerca in corso da parte del Comune di Mese per l’assunzione a tempo indeterminato di un istruttore direttivo da assegnare all’area tecnica; si cerca un laureato. Chiavenna ha risolto recentemente le carenze di organico riguardanti le figure di due operai; ora dovrà ricominciare a cercare. C’è anche il problema, non indifferente, delle tempistiche. Mettere in campo un bando, ma anche ricorrere alla mobilità volontaria tra gli enti, solitamente richiede qualche mese, tempo in cui l’attività amministrativa rischia di subire rallentamenti.

Negli anni scorsi i due Comuni che avevano avuto le difficoltà maggiori erano stati Novate Mezzola, dove di fatto c’è stata una turnazione completa del personale, e Madesimo. Il tema è centrale nelle discussioni tra i Comuni della valle su ogni ipotesi di collaborazione: dal varo di servizi gestiti in modo associato fino a valutazioni future sull’opportunità di riattivare processi di fusione tra comuni.

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