Uso del denaro e risparmio: gli incontri nelle scuole

Cos’è per voi il denaro?» è stato chiesto al pubblico di giovanissimi di Young. Una studentessa ha risposto «un mezzo per acquistare beni e servizi e quindi un mezzo di scambio», come è stato fin dalle origini.

La sorprendente storia del denaro, dal baratto alle conchiglie alla moneta moderna, passando per Marco Polo, fino alle criptovalute, è stata raccontata ieri da Giuseppe Longo funzionario della Camera di Commercio di Como e Lecco che si occupa di proprietà intellettuale, referente per la sede di Lecco dell’ufficio marchi brevetti e della formazione in tema di legalità, intervenuto in occasione di “Educare alla finanza: l’uso consapevole del denaro” incontro organizzato dalla Camera di Commercio di Como-Lecco.

L’incontro, estremamente interattivo, ha centrato l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti a una migliore conoscenza del denaro e del suo valore anche sociale attraverso un percorso di accompagnamento per capire quali siano le modalità di gestione e di risparmio dei soldi.

Un momento formativo in coerenza con il progetto finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, realizzato da Unioncamere dal titolo “Io Penso Positivo”, dedicato alle scuole superiori, che si ripete annualmente. Lo scorso anno è stato sperimentato in provincia di Lecco con degli incontri in dieci classi delle scuole medie per capire com’è possibile indirizzare anche gli studenti più giovani verso l’educazione alla finanza. L’idea è di educarli a un uso consapevole del denaro fin dai primi momenti in cui si trovano a dover gestire piccole somme, in vista di una futura indipendenza economica.

«Il risultato sul territorio di Lecco è stato molto positivo, incoraggiante e con numeri soddisfacenti – ha osservato Giuseppe Longo - pertanto, quest’anno, in occasione di Young, abbiamo deciso di incontrare gli studenti anche in questa occasione per proporre l’iniziativa di educazione finanziaria».

Con esempi concreti, di vita reale, colloquiando con gli studenti e incoraggiandoli a trovare risposte e soluzioni, il relatore ha ingaggiato con loro un in dialogo continuo che ha svelato i retroscena dell’uso del denaro, del suo potere di scambio e del valore del risparmio.

«L’obiettivo infatti è creare senso di responsabilità nei ragazzi, nonostante l’esposizione di promozione di prodotti a cui siamo soggetti» ha aggiunto Longo.

Un dialogo che passa per un fatto di quotidiana esperienza: il denaro, una volta speso, svanisce.

«Se ho una banconota da 50 euro e la utilizzo in un’unica giornata, il denaro è finito. Se, invece, la uso nell’arco di una settimana, riesco a gestire meglio la disponibilità che ho in quel momento – ha detto Longo – ma se uso il bancomat ho una capienza maggiore e posso disporre di più di quello che ho previsto di spendere e di risparmiare».

Si è arrivati quindi all’arte del risparmio o meglio alla capacità di saper decidere per cosa usare il denaro. Con la carta è più difficile essere consapevoli delle spese: «e distinguere se si sta spendendo per acquisti utili, necessari o superflui. Comprendere queste dinamiche serve per cominciare a comprendere il significato del risparmio e di un utilizzo consapevole del denaro, per imparare a vivere destinando il denaro a ciò che decidete con libertà e ragionevolezza» ha concluso l’esperto.

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